I VANTAGGI (FINANZIARI) DEL PLAFOND MOBILE

a cura dell'ufficio FISCALE dell'Associazione
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Com’è noto, gli esportatori abituali hanno la possibilità di acquistare beni e servizi senza subire l’addebito dell’Iva dal proprio fornitore, ai sensi dell’art. 8, co. 2, del DPR 633/72, nel limite di un determinato plafond. L’acquisto senza addebito di Iva da parte del fornitore evita o, comunque, limita la formazione di un credito Iva nei confronti dell’Erario, con eliminazione a monte delle problematiche connesse al suo recupero tramite rimborsi o compensazioni. La situazioni di credito Iva strutturale è, infatti, piuttosto diffusa nelle aziende che effettuano prevalentemente operazioni attive con l’estero è trae origine dal fatto che mentre le operazioni attive sono non imponibili (e quindi non generano Iva a debito), per quelle passive, in mancanza di un meccanismo correttivo (qual è appunto l’istituto del plafond), vengono normalmente assoggettate all’imposta (generando quindi Iva a credito), tanto a livello di forniture interne che di importazioni.
[1] Contribuenti Iva che hanno registrato esportazioni ed altre operazioni assimilate per un ammontare superiore al 10% del proprio volume d’affari rettificato (status esportatore abituale).

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