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CONFIMI INDUSTRIA VENETO - LE IMPRESE VENETE CHIEDONO PIU' GIUSTIZIA BEOZZO: «RIPARTIAMO DALLA PEDEMONTANA»

Continua la battaglia per portare a Bassano del Grappa l'ottavo tribunale del Veneto, ma anche per investire su un territorio strategico per l'intera regione
Le imprese sono le realtà del territorio che più soffrono di una giustizia paralizzata. Per questo Confimi Industria Veneto si afferma come voce protagonista nel coro di categorie economiche e professionali, rappresentanti istituzionali, associazioni e cittadini che chiedono il ripristino a Bassano del Grappa dell'ottavo palazzo di giustizia del Veneto: il Tribunale della Pedemontana.
L'intera Veneto ha incassato il contraccolpo di una riforma della geografia giudiziaria che doveva essere basata su princìpi di spending review, e invece si è concretizzata in un enorme spreco di risorse pubbliche attraverso la costruzione di una Cittadella della Giustizia da 11 mila metri quadrati costata 20 milioni di euro e mai utilizzata. Nel frattempo i presidi di giustizia dei capoluoghi di provincia, a partire da quello di Vicenza, soffrono di un sovraffollamento di uffici, procedure, personale dipendente e cause giudiziarie da portare a termine. Il nuovo Tribunale andrebbe a snellire il carico di lavoro del capoluogo berico, insieme a quelli di Padova e Treviso, creando una situazione vantaggiosa non solo per l'area di riferimento, ma per le intere province.
«L'intero Sistema Veneto – spiega il Presidente regionle di Confimi, William Beozzo – può tornare a correre se investiamo in aree di sviluppo strategiche sia a livello di nuova giustizia ma anche di infrastrutture e servizi. La Pedemontana è un territorio omogeneo grande il 9,4% del Veneto, con una popolazione che supera il mezzo milione di abitanti e una densità di 293 abitanti per km/q, superiore alla media regionale e nazionale. Nonostante la superficie sia costituita per il 40% da montagne, questo territorio genera da solo il 10,7% del reddito regionale per un valore aggiunto di oltre 14 miliardi di euro, contribuendo al 2% dell'export nazionale e contando 26,6 imprese per km/q contro le 17 della media nazionale: un numero impressionante, superiore a quello di intere province industrializzate».
Secondo Beozzo quello pedemontano potrebbe diventare anche il Tribunale delle imprese del Veneto del nord, da affiancare a quello di Venezia, che invece farebbe riferimento per il Veneto meridionale: «E' una soluzione che abbiamo individuato e sosteniamo per migliorare l'efficienza della giustizia di impresa in una delle regioni più produttive d'Italia, e supportata dall'intensa vocazione manifatturiero-industriale-artigiana del territorio che va da Schio a Vittorio Veneto, passando per il Bassanese, l'Alta Padovana e la Castellana».
Le imprese venete intendono quindi ripartire dai territori con servizi e infrastrutture, da affiancare a piani industriali di crescita e a nuove prospettive nei rapporti con il mondo bancario. William Beozzo insiste: «Il Veneto e l'Italia ripartiranno se le aziende manifatturiere, a partire da quelle di piccole e medie dimensioni che rappresentano la quasi totalià del nostro sistema produttivo, saranno messe nelle condizioni di crescere e dare lavoro. Ma anche di realizzare nuovi investimenti potendo contare sul supporto necessario delle banche: per questo restiamo preoccupati della sorte dei nostri istituti di credito e dei loro processi di trasformazione. Serve un cambio di passo».

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