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CONFIMI INDUSTRIA: "FISCO SCHIZOFRENICO, ORA IN DISCUSSIONE LA RIDUZIONE DELLA SOGLIA DELLE COMPENSAZIONI"

Ancora una misura avversa alle PMI. A suscitare la contrarietà di Confimi Industria è l’intenzione – emersa nel DEF -  di ridurre da € 15.000 a € 5.000 la soglia delle compensazioni senza obbligo di ricorrere al visto di conformità del professionista il cui costo non si giustifica in ogni caso".
“Prima con il DL 193/2016, collegato alla legge di bilancio, per l’esonero della fideiussione o visto alternativo ai fini dei rimborsi Iva si è andati verso una strada corretta. Ora con la soglia delle compensazioni ridotta a € 5.000 si va a togliere liquidità alle imprese: la soglia piuttosto andrebbe elevata almeno a € 30.000” afferma provocatoriamente Flavio Lorenzin, vice presidente nazionale di Confimi Industria con delega alla Semplificazione PA e al Fiscale.  “È paradossale come a distanza di pochi mesi vengano assunte misure di segno diametralmente opposto” ricorda Lorenzin che prosegue “Per non parlare del fatto che i continui cambiamenti hanno un peso economico oramai insostenibile, soprattutto per le imprese meno strutturare”.
Pressioni comunitarie a parte la sensazione di Confimi Industria è che, ancora una volta, non si tratti di misure volte al contrasto dell’evasione, quanto a garantire migliori equilibri finanziari alla Pubblica Amministrazione ed il tutto attraverso complicazioni a destra e a manca che rendono il sistema Italia indubbiamente uno dei meno competitivi non solo per tassazione elevata ma anche per la burocrazia. 
“Un processo confusionario quello del fisco italiano” ribadisce il vice presidente di Confimi Industria “che da una parte dice di voler ridurre le tasse mentre dall’altra toglie i flussi necessari agli equilibri degli operatori”. Emblematico in questa direzione, il fatto che, con le prossime novità in materia di split payment, l’applicazione verrà addirittura estesa al pagamento delle fatture il cui pagamento viene già decurtato della ritenuta d’acconto, come nel caso delle fatture emesse dai professionisti e dell’iva che verrà versata dal fornitore direttamente alla PA togliendo alle imprese un ulteriore elemento di liquidità.
Infine sugli annunci legati alla riduzione del cuneo fiscale nel  DEF Lorenzin aggiunge “che non ci si può non chiedere che aiuto possa dare una riduzione del cuneo fiscale se non cala il costo dell’azienda sul lavoro, su questo verificheremo quali saranno le azioni messe in campo”.

 Vicenza, 18 aprile 2017
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