Agnelli (Confimi Industria) su crisi Russia-Ucraina: "Bene agire in diplomazia, ma preoccupiamoci oggi delle conseguenze sul gas. Salviamo la manifattura italiana”

del resto per ogni azione c’è una reazione opposta e contraria e Putin sembra aver rafforzato negli ultimi anni l’economia interna della Russia tanto da non temere particolari ritorsioni alle quali, inutile nasconderlo, il nostro paese invece potrebbe essere soggetto” così Paolo Agnelli industriale e presidente di Confimi Industria chiedendo alla politica italiana di rammentare bene la situazione in cui versa il sistema produttivo italiano.

“Sono settimane che se ne parla con ogni mezzo stampa, il nostro tallone d’Achille sta nel dipendere dagli altri per il fattore energia e, in riferimento specifico alla Russia, avere come fonte primaria – per quasi il 50% - il gas in questa circostanza di certo non aiuta” sottolinea Agnelli.

“Francia e Germania si sono attivate tempestivamente sia per fronteggiare il caro bollette sia nell’organizzare un nuovo piano energetico nazionale” ricorda il presidente di Confimi Industria “noi stiamo iniziando ora a reagire con i primi finanziamenti alle imprese energivore ma se l’approvvigionamento di gas dovesse via via ridursi arrivando a costare cifre inimmaginabili non ci sarebbero più alternative alla chiusura del manifatturiero”.

“Si operi sì con diplomazia, ma preoccupiamoci oggi delle conseguenze, salviamo la manifattura italiana” chiude Agnelli.

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