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Apindustria lancia il blog "Malaburocrazia"

malaburocrazia

Inaugurato in questi giorni e aperto alla rete, raccoglie segnalazioni di violazione dello Statuto del Contribuente, esempi di cattiva amministrazione e proposte per realizzare una concreta semplificazione amministrativa.
Il 27 luglio 2010 lo Statuto del Contribuente compirà dieci anni: tanto è già passato dall'entrata in vigore di una disposizione normativa che era stata considerata rivoluzionaria al tempo della sua nascita ma che oggi, a distanza di dieci anni, mostra non poche falle nella sua applicazione. Siamo alle solite, si può pensare, nel nostro paese si fanno le leggi e poi si trovano mille modi per eluderle o modificarle. La cosa più grave, in questo caso, è che stiamo parlando di violazioni commesse dal legislatore stesso.

Per questa ragione Apindustria Vicenza ha inaugurato in questi giorni - novità assoluta a livello nazionale - un blog, aperto alla rete, nel quale si vogliono raccogliere un numero più alto possibile di
- segnalazioni di violazione dello stesso Statuto,
- esempi di cattiva amministrazione
nonché, cosa più importante,
- proposte ed idee per realizzare una concreta semplificazione amministrativa degli adempimenti.
Un servizio che, nella sua originalità, ha lo scopo di porre ancora una volta all'attenzione politica l'esigenza di perseguire regole solide, chiare e semplici.
Lo Statuto del Contribuente era nato dieci anni fa con lo scopo di sancire i diritti del contribuente in materia fiscale, disciplinando una serie di aspetti importanti, dal principio di garanzia, trasparenza ed imparzialità amministrativa, alla produzione di leggi e norme fiscali, che devono essere conformi al principio di chiarezza e comprensibilità per chi ne è il destinatario.
Purtroppo, invece, a prescindere dall'appartenenza politica, innumerevoli sono ad oggi le violazioni che il legislatore ha compiuto rispetto ai principi contenuti in questa legge, sostenuto dal fatto che stiamo parlando di una legge ordinaria tecnicamente derogabile. Comune denominatore di molte di queste violazioni è la retroattività delle disposizioni fiscali e la proroga dei termini di accertamento, espressamente vietate dall'art. 3 dello stesso Statuto. Situazioni che, oltre a creare una pesante situazione di incertezza fra gli operatori, crea lo spazio per comportamenti fraudolenti e mette in affanno la stessa Agenzia delle Entrate, costantemente in ritardo (nonostante gli sforzi) nell'emanazione delle disposizioni attuative e delle circolari esplicative.
Una seconda violazione di particolare rilevanza è la mancata attuazione dell'art. 8, che prevede l'allargamento della compensazione dei crediti a tutti i tributi. Vale purtroppo il contrario. Si veda, ad esempio, la stretta introdotta dalla manovra dell'estate 2009 che pone seri ostacoli alla possibilità di compensare i crediti Iva che superano i 10.000 euro.
Un'ultima considerazione, infine, riguarda la tecnica legislativa che in questi decenni ha provocato una miriade di norme frastagliate, una situazione che purtroppo neppure il decreto Brunetta/Calderoli - il cosiddetto "taglialeggi" - riuscirà a risolvere, visti i "correttivi" di cui già si parla, quando invece basterebbe piuttosto evitare il ricorso a norme "fuori sistema" che disciplinano o interpretano materie già contenute negli attuali testi unici o regolamenti.

Gennaio 2010

  • Creato il .
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