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Semplificazioni, plauso “con riserva” dalle Pmi. «Su tassazione e adempimenti si deve fare di più»


Con il Decreto Semplificazioni, pubblicato venerdì 28 novembrein G.U., un primo passo è stato compiuto nella giusta direzione. Ma la strada da percorrere è ancora lunga, e Apindustria Confimi Vicenza invita a non abbassare la guardia, proseguendo le azioni promosse da Confimi Impresa.

Azioni che non si sono ridotte a sole chiacchiere, come dimostrano le misure entrate in vigore. A partire dall'abolizione della responsabilità fiscale su appalti e subappalti, accolta come la fine di un incubo. Importante è stato anche l'intervento (suggerito 10 anni fa proprio da Apindustria Vicenza) sulla comunicazione telematica delle dichiarazioni d’intento, passata dal fornitore al cliente, cancellando il rischio di pensanti sanzioni e dimezzando gli adempimenti complessivi in materia a livello nazionale. La comunicazione black list è invece diventata annuale, assorbendo quindici scadenze intermedie, e a questa si aggiungono altre semplificazioni minori che sono diventate legge.
Una plauso ma senza eccessivi entusiasmi è quello che arriva da Flavio Lorenzin, Presidente delle Pmi vicentine e vicepresidente di Confimi Impresa con delega alle semplificazioni e ai rapporti con la Pubblica Amministrazione: «In Italia le semplificazioni sono come la tela di Penelope – spiega – e la burocrazia è sempre in agguato, anche quando non ci si mette il fisco. Tra gli imprenditori sono ancora freschi i ricordi di “tragedie sfiorate” come l'aggiornamento delle carte di circolazione dei veicoli aziendali. Fra qualche giorno riaffioreranno anche Tasi e Imu in tutta la loro irrazionalità, e con versamenti a saldo che si innescano in un calendario ancora troppo fitto di scadenze infliggendo l’ennesimo colpo ai capannoni, la casa delle nostre imprese». Senza sottovalutare che nel 2015 arriveranno novità come il “730 precompilato”, con nuovi adempimenti e oneri chiesti ai sostituiti d’imposta, la fatturazione elettronica verso la Pubblica Amministrazione con l’obbligo di conservazione sostitutiva a norma, la nota integrativa in formato XBRL e l’obbligo del rendiconto finanziario.

Nonostante il grosso lavoro svolto, il giudizio complessivo del Decreto, conclude Lorenzin, non va oltre la sufficienza risicata: «Per far crescere la valutazione mancano altre misure per le quali Confimi Impresa promette di proseguire la propria azione come l’eliminazione nel reverse charge dell’obbligo di autofatturazione o integrazione, adempimento che potrebbe essere sostituito con una semplice separata annotazione, e l’aumento della soglia per i visti di conformità ai fini della compensazione dei crediti fiscali, onere che pesa troppo nei bilanci delle piccole e medie imprese.

Vicenza, 29/11/2014


Approfondimenti tecnici
vedi: I nostri servizi > fiscale > in evidenza > Il decreto semplificazioni è legge  (clicca qui)
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