DAI GIOVANI DI APINDUSTRIA UNO SGUARDO AL VENETO

Relatori: l'avv. Renzo Fogliata, Docente di Diritto Penale Università agli Studi di Padova e il dott. GianAngelo Bellati, Segretario Generale Unioncamere Veneto
Una Regione che vanta un Pil superiore a quello di 10 Stati dei 28 dell’Unione Europea, e che non ha debito pubblico ma credito pubblico, ossia residuo fiscale: questo è il Veneto emerso in un recente convegno promosso dal Gruppo Giovani di Apindustria Confimi Vicenza e da OGEP (Osservatorio dei Giovani dell'Economia e delle Professioni di Vicenza), occasione per un'analisi di natura giuridica ed economica di un territorio in cambiamento, ma sempre protagonista negli scenari economici grazie al proprio tessuto economico e produttivo.

E gli imprenditori vogliono sfruttare al meglio queste opportunità, come spiegato dalla presidente dei giovani di Apindustria, Elisa Beniero: «Le nostre aziende vogliono essere protagoniste di un Veneto sempre più centrale in Europa – ha spiegato – creando le giuste condizioni sia dal punto di vista economico, facendo ripartire i consumi, che giuridico, attraverso velocità di giudizio, certezza delle norme e della pena».

La parola è passata quindi all'avvocato Renzo Fogliata, docente di Diritto Penale all'Università degli Studi di Padova, difensore di un indipendentismo veneto che attira l'attenzione anche di diversi imprenditori, disposti a tutto pur di non vedersi schiacciati dalle inefficienze dello Stato centrale. Dopo una panoramica della storia giuridica del nostro Veneto tenuta dal giurista, il punto sull'economia è spettato al segretario generale di Unioncamere Veneto, Gian Angelo Bellati.

Secondo lo studio di Unioncamere Veneto, infatti, la nostra regione tornerebbe a correre se solo avesse in mano il 12% su un Pil regionale di 147 miliardi di euro: vale a dire trattenere un tesoretto da 17 miliardi. E per arrivare a questo obiettivo basterebbe estendere a tutte le regioni l'applicazione degli articoli 116 e 118 della Costituzione, che già oggi garantiscono poteri e condizioni privilegiate a Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, Valle d'Aosta, Sicilia e Sardegna. Certo che se questi sono gli assetti istituzionali desiderati dagli imprenditori, il governo con la riforma del titolo V della Costituzione sta andando proprio nella direzione opposta e per questo la voglia di vera e propria indipendenza, come ultima e disperata reazione, sta riscuotendo sempre più appassionato interesse anche negli ambienti industriali.

Il dibattito ha riscosso grande partecipazione e interesse da parte dei giovani imprenditori: «La nostra associazione Apindustria Vicenza è apartitica e dialoga con ogni ideologia è aperta alle idee che non per forza viaggiano nel mainstream – ribadisce con soddisfazione Elisa Beniero – permettendo agli imprenditori di confrontarsi, esprimere liberamente il proprio pensiero e farsi delle domande. Questo è un Valore unico, che oggi è garantito solo da Apindustria, la vera Casa degli Imprenditori».