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Sondaggio Apindustria Confimi: credito Iva, visto conformità, split payment e reverse charge, in quanto tempo il rimborso?


Confimi Industria ha predisposto un nuovo sondaggio il cui obiettivo è verificare, attraverso la voce degli operatori, se i tempi di erogazione dei rimborsi Iva sono migliorati a seguito delle novità in vigore dal 13/12/2014 con il decreto semplificazioni (D.Lgs 175/2014).

Teoricamente, a seguito di tali novità, l’Erario dovrebbe infatti erogare il rimborso entro 3 mesi liquidando automaticamente anche gli interessi in caso di ritardo.
Tale riscontro è necessario anche perché il Governo sta lavorando all’estensione del sistema della scissione dei pagamenti (split payment) proponendo altresì alla Comunità europea di prorogare l’applicazione oltre il 2017.

Ulteriori misure potrebbero venire altresì introdotte estendendo ulteriormente l’applicazione del meccanismo del reverse charge.

Entrambi tali meccanismi, se non accompagnati da celeri rimborsi Iva, creano tensioni finanziarie alle imprese che sono normalmente a credito Iva.

Infine le imprese sono spesso costrette a ricorrere all’apposizione del visto di conformità per riuscire a compensare orizzontalmente il credito Iva superiore a € 15.000 o per evitare la richiesta della fideiussione per i rimborsi (da quest’anno) superiore a € 30.000. Anche su tale aspetto si chiede di avere indicazioni sui costi sostenuti e le difficoltà eventualmente riscontrate.

Il questionario si compila ON LINE attraverso il seguente LINK SONDAGGIO: https://goo.gl/forms/q03TZM8J0ZoI4MiQ2

I dati vengono raccolti in modo anonimo e saranno trattati esclusivamente in forma aggregata e statistica.

Nel sottolineare l’importanza di rispondere anche al nuovo questionario, ci tengo a sottolineare come le informazioni raccolte attraverso il precedente sondaggio (dicembre-gennaio) sui nuovi adempimenti 2017 abbiano permesso di sensibilizzare gli organi competenti circa le problematiche percepite dagli operatori sull’accelerazione nella trasmissione dei dati propinata con il decreto 193/2016 (clicca qui per consultare il comunicato del 16 febbraio con gli esiti del sondaggio).

Qualche primo risultato, frutto anche della collaborazione con le sigle sindacali dei commercialisti scese in piazza lo scorso 14 dicembre per protestare contro i disagi provocati da tali cambiamenti, si è già concretizzato come segue:

1) Spesometro semestrale (anziché trimestrale) per il 2017 (si precisa che la posizione di Confimi Industria rimane tuttavia ferma sulla necessità di ritornare, auspichiamo dal 2018, alla scadenza annuale; su questo aspetto è stata promessa disponibilità al dialogo; la strada si presenta invece pressoché proibitiva per quanto riguarda le comunicazioni delle liquidazioni Iva la cui scadenza rimane trimestrale;

2) Abrogazione comunicazione beni (immobili, imbarcazioni, auto, ecc) in godimento ai soci e finanziamenti (rimane però la disciplina sulla maturazione di un reddito diverso in natura nel caso in cui il bene venga utilizzato da soci o familiari a fronte di un corrispettivo inferiore a quello normale);

3) Novità dichiarazioni d’intento in vigore dal 1° marzo (le risposte ottenute da Confimi Industria lo scorso 7 febbraio confermano la possibilità di “abbondare” nell’utilizzo della casella 2 (operazioni fino a concorrenza di euro …) senza scarti, verifiche o sanzioni che rimangono legate solo agli eventuali splafonamenti da calcolarsi sugli acquisti effettivi).
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