FIDUCIOSI NEL TREND POSITIVO ANCHE PER IL 2018


L’ingovernabilità è l’esito che più ci spaventa come imprenditori». Il Paese è cresciuto sopra le aspettative, ma stiamo comunque sottoperformando rispetto ai nostri “vicini” europei. «Certo, abbiamo fatto meglio dello “zero virgola” che si era prospettato, ma non possiamo certo accontentarci – continua Callegari - e nonostante gli indicatori di ordinativi, fatturato e produzione siano stati positivi per tutto il 2017, i consumi interni sono ancora troppo deboli. A risentirne è il fronte occupazione, dove registriamo ancora grande prudenza, anche se è innegabile che il Jobs Act abbia avuto un impatto positivo. Vogliamo però fare di più, e come Apindustria stiamo lavorando molto in questo senso, per riallineare domanda e offerta di lavoro nel mondo giovanile, anche alla luce della trasformazione 4.0 che le nostre aziende hanno intrapreso.C’è preoccupazione anche sul fronte creditizio; come avevamo già previsto e denunciato, stiamo vivendo la “seconda ondata” di effetti nefasti connessi alla vicenda delle banche popolari venete e ci aspettiamo una terza fase che impatterà sull’erogazione del credito per le aziende maggiormente esposte con i “vecchi” istituti. Manteniamo un atteggiamento di attenzione e collaborazione, ma è necessario che trovino concretezza gli annunci che governo e regione hanno fatto nelle scorse settimane».«Ora guardiamo con grande attenzione all’esito delle elezioni – conclude Callegari – in vista delle quali come Apindustria Confimi abbiamo riassunto poche richieste chiare in un manifesto, che consegneremo alle forze politiche. I problemi sono noti: una selva di adempimenti che assorbono tempo ed energie e distolgono dal business; costi dell’energia e cuneo fiscale che ci rendono poco competitivi anche a confronto con i competitor europei; una pressione fiscale importante che sottrae risorse a chi vuole crescere per competere globalmente; una giustizia troppo lenta che finisce per agevolare i “furbetti” a scapito delle aziende virtuose».

Vicenza, 31 gennaio 2018