Convegno su "PREVIDENZA COMPLEMENTARE E TFR"

Venerdì 23 marzo 2007 

PREVIDENZA COMPLEMENTARE E TFR
Convegno Apindustria Vicenza 

Visto l’avvicinarsi della data (30 giugno 2007) entro la quale tutti i dipendenti del settore privato sono chiamati a decidere la destinazione del loro TFR (ovverosia il Trattamento di fine rapporto), Apindustria Vicenza ha realizzato un
incontro di approfondimento, dedicato non solo agli imprenditori, ma anche ai loro collaboratori e, particolarmente, a quelli normalmente addetti al personale, spesso chiamati a gestire non soltanto l’aspetto burocratico degli adempimenti, ma anche a fornire informazioni “di prima mano” ai loro stessi colleghi. Le scelte possibili: impiegare il TFR per la costruzione di una pensione complementare o mantenere l’attuale accantonamento in azienda. L’incontro - organizzato e coordinato dal Servizio Sindacale dell’Associazione – ha visto la partecipazione di Andrea Mariani, dell’Area Economia e Finanza di MEFOP S.p.A., una società controllata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze che ha il fine istituzionale di fungere da “Trustee Advisor” dei Fondi pensione italiani.“Non siamo qui per dirvi cosa fare con il vostro TFR – ha esordito Ciro Galeone, responsabile del servizio sindacale Apindustria - ma per di darvi le ‘coordinate’, per orientarvi verso una scelta ragionata, tenendo un occhio particolarmente puntato sulle incombenze e convenienze in capo alle aziende.

Non v’è dubbio, infatti, che sui datori di lavoro ricade, volenti o nolenti, un peso non indifferente, anche in termini strettamente operativi, che poi, inevitabilmente, si traducono in costi gestionali aggiuntivi”.
L’attuale normativa impone ai dipendenti delle aziende con un numero di addetti superiore ai 50, di trasferire il TFR in un fondo, e la loro mancata esplicita scelta riguardo al tipo di fondo comporta l’automatico trasferimento dello stesso TFR al neocostituito Fondo tesoreria presso l’INPS. Viceversa, i lavoratori delle aziende sotto i 50 dipendenti potranno concretamente lasciare ancora il loro TFR presso l’azienda riservandosi eventualmente di aderire successivamente ad un Fondo di previdenza.Galeone ha ricordato, inoltre, che “Fondapi (per i settori metalmeccanico, tessile, alimentare, chimico, grafico-cartario-editoriale e dei servizi) e Fondo Arco (riservato ai lavoratori del settore legno) sono gli unici Fondi complementari di riferimento del sistema Confapi, ai quali devono essere iscritti i lavoratori “silenti” dei rispettivi settori ed ai quali i lavoratori stessi possono iscriversi pienamente, cioè obbligando anche l’azienda a versare, oltre al tfr, una propria quota di contributo aggiuntivo. Quest’ultima opportunità non sussiste, invece, qualora il lavoratore si iscriva volontariamente ad altri Fondi aperti o chiusi, come ad esempio il Fondo Solidarietà Veneto.”Mariani ha quindi specificamente illustrato le differenze tra le varie tipologie di fondi, le opzioni a disposizione dei lavoratori e soprattutto i presupposti della riforma che si propone di alleviare le inevitabili future riduzioni del trattamento pensionistico Inps.

“Non c’è dubbio che soprattutto i lavoratori più giovani  - ha aggiunto Mariani - si ritroveranno con pensioni sensibilmente inferiori a quelle maturate dai loro padri: e quindi la scelta di un fondo va ben ponderata in quanto si traduce in un investimento che un domani costituirà una integrazione alla pensione INPS”.

Infine, Vittorio Rigotti, responsabile di Apiveneto Fidi, la nuova società cooperativa di garanzia collettiva per le imprese del sistema Confapi, ha illustrato la convenzione che consentirà di accedere a finanziamenti realmente agevolati per compensare la devoluzione del TFR, il quale ha rappresentato e rappresenta tuttora, un’importante valvola finanziaria per gran parte delle piccole e medie imprese “Sono ormai due anni che si parla sistematicamente di misure compensative per le imprese, ma credo che questa convenzione rappresenti, in assoluto, uno dei primi passi concreti in questa direzione.”