GINO EGER E' IL NUOVO PRESIDENTE DEL SETTORE TESSILE DI APINDUSTRIA VICENZA

  GINO EGER E' IL NUOVO PRESIDENTE DEL SETTORE TESSILE DI APINDUSTRIA VICENZA

 



La priorità: puntare su una strategia di sistema per favorire la riqualificazione

sul mercato delle aziende vicentine del settore

 


Gino Eger è il nuovo presidente della Categoria Uniontessile di Apindustria Vicenza, che raggruppa oltre ottanta aziende del tessile, più un buon numero di aziende del settore abbigliamento e delle calzature.

Eger, 59 anni,  è titolare della Eger Emilio & Figli Spa di Mussolente che dal 1927 produce e commercializza soluzioni d'arredo personalizzate. Associato ad Apindustria Vicenza dal 1995, ha già ricoperto diversi incarichi di rilievo nell'Associazione (già presidente del Mandamento di Bassano e componente di Giunta e del Consiglio), ricevendo ora questa nuova carica in un momento particolarmente delicato. Non nascondendo le difficoltà attraversate dal settore afferma: «Stiamo soffrendo i cambiamenti registrati dal mercato negli ultimi anni. I complessi aspetti congiunturali spingono molti consumatori a guardare soprattutto il prezzo, senza preoccuparsi di verificare le etichette e quindi provenienza e qualità del prodotto. Ci troviamo ad affrontare concorrenti esteri con costi di produzione cento volte inferiori ai nostri, così le aziende che si erano adagiate sui successi del recente passato oggi sono in grave difficoltà, perché non è più sufficiente come un tempo vantare un marchio italiano e avere un certo gusto nel proporre colori e linee».

Le possibilità per uscire da questa situazione critica, però, ci sono e proprio in questo senso l'Associazione può giocare un ruolo decisivo: «Le imprese da sole non possono fare molto - spiega Eger -; occorre fare sistema, a tutti i livelli e in tutti gli ambiti. Di qui l'importanza dell'Associazione, che può ad esempio stimolare una partecipazione più efficace alle fiere, attraverso una presenza collettiva, ma anche collaborare con le altre Associazioni per ottenere a livello nazionale e comunitario quei cambiamenti indispensabili a tutelare le imprese e i lavoratori italiani, come anche i consumatori. Il marchio CE deve garantire che l'intera produzione è effettivamente avvenuta nell'Unione Europea, non solo l'etichettatura o la finitura. Parallelamente - continua Eger - occorre che i prodotti importati rispettino le norme di sicurezza e ambientali osservate dai produttori occidentali, perché in caso contrario rappresentano un rischio concreto per la salute. Infine, le nostre imprese devono riposizionarsi sul mercato, orientandosi verso nuove produzioni a maggiore valore aggiunto, perché la storia anche recente dimostra che c'è ancora spazio per chi propone prodotti innovativi e diversi».

------------------

Ufficio Stampa

Raffaella M. Sgueglia

APINDUSTRIA VICENZA - Relazioni esterne e comunicazione

Tel: 0444-232230 - Fax: 0444-960835 - e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..it