Le PMI che producono, ruolo centrale per la ripresa

Vicenza, 24 maggio 2013


COMUNICATO STAMPA


Il Presidente Lorenzin ribadisce la necessità di porre al centro del dibattito politico le PMI e il manifatturiero.


Noi lo diciamo da tempo - esordisce Flavio Lorenzin, Presidente di Apindustria Vicenza: quello che conta è tornare ad essere competitivi e per farlo occorre riporre al centro del dibattito politico il ruolo del manifatturiero con la riduzione del costo del lavoro e dell’energia, anche per far ripartire i consumi interni”. “Ci fa piacere – continua Lorenzin – che anche altri importanti imprenditori del nostro Paese dichiarino quello che noi stiamo sostenendo da parecchi mesi. Per questo motivo abbiamo costituito Confimi Impresa mettendoci in gioco ed uscendo da vecchi e obsoleti schemi associativi ponendo al centro gli interessi reali dell’industria che produce, che poi sono gli interessi comuni per la ripresa del Paese. Troppo spesso nel panorama associativo del nostro Paese si mescolano formule eterogenee nelle quali convergono aggregazioni di vario genere. In questo panorama tutti vogliono rappresentare tutti e alla fine non si rappresenta nessuno. La forte concorrenza ha portato a rappresentare all’interno di organizzazioni interessi fra loro inconciliabili e contrapposti. Troppo spesso le stesse organizzazioni sono autoreferenziali e burocratizzate. Confimi Impresa sta cercando di rappresentare in Italia il mondo e le esigenze reali delle PMI del settore manifatturiero in modo diretto e snello. Per tale motivo la governance della nostra Confederazione è composta solo da imprenditori manifatturieri”. “Ci auguriamo – conclude Lorenzin – che questo forte richiamo guidi le principali azioni del Governo al quale chiediamo interventi mirati su questo vitale settore e al quale vogliamo dare il nostro contributo per una nuova fase della politica industriale italiana. In questi ultimi anni le PMI sono quelle che hanno dato il maggior contributo in termini di tenuta occupazionale: sarebbe ora che anche la politica ne prendesse atto al di là dei semplici riconoscimenti di facciata, spesso smentiti dai fatti”.