VIA L’IMU, MA NON PER I FABBRICATI INDUSTRIALI, LA RABBIA DELLE PMI, MENTRE IL GOVERNO ESULTA

COMUNICATO STAMPA

Flavio Lorenzin (Apindustria Vicenza): «Una presa in giro. Il capannone è uno strumento di lavoro necessario.
Tassazione ormai insostenibile»


Ancora un boccone amaro, stavolta difficile da digerire. Il governo Letta ha infatti annunciato l’abolizione dell’Imu per la prima casa e i terreni agricoli, ma non per i fabbricati industriali. Si tratta dell’ennesima mazzata per le piccole e medie imprese, che attraverso Apindustria Vicenza lanciano il proprio grido di delusione.

«Anche stavolta siamo stati presi in giro dalla politica – tuona il presidente dell’associazione delle Pmi vicentine, Flavio Lorenzin – che dopo mesi di promesse su agevolazioni per favorire il rilancio delle nostre attività, ci esclude dall’abolizione dell’Imu sui capannoni, che continueranno così ad essere tartassati. Avevamo l’auspicio di un occhio di riguardo da parte dell’esecutivo nazionale verso chi ha nelle mani il rilancio dell’economia nazionale, e in particolare verso le Pmi, che rappresentano il 97% del totale tessuto industriale del Paese. Invece non siamo stati capiti, e ci troviamo nuovamente costretti a rimboccarci le maniche, sopportando il peso di un’imposizione fiscale a dir poco soffocante».

Il messaggio da rilanciare è quello di ridurre il carico impositivo anche alle imprese, già tassate quattro volte ancor prima di essere sul mercato. Una volta con l’Imu, poi con l’indeducibilità dell’Imu a fini reddituali, quindi con l’indeducibilità dell’Imu ai fini Irap, e infine con l’indeducibilità ai fini Ires del valore del terreno su cui sorge lo stabile.

«Il capannone sta all'impresa manifatturiera come l'abitazione principale sta al cittadino – torna a ripetere il presidente di Apindustria Vicenza – con l'aggravio che nel primo caso non si è in presenza di un bene patrimonio, bensì di uno strumento di lavoro necessario per la produzione del reddito sul quale si "abbatte" una tassazione non più sostenibile, che viola il principio di capacità contributiva. Sarebbe pertanto doveroso non solo introdurre la deducibilità dell'Imu degli immobili produttivi, ma ridurre immediatamente il coefficiente per il calcolo della base imponibile dei capannoni per i quali, peraltro, dal 2013, vige l'ulteriore aumento dal 60 al 65%».