Solidarietà Fiscale negli Appalti, eliminazione al varco

Bene l'annuncio (bozza decreto PA) sull’abrogazione della responsabilità fiscale negli appalti (art. 35 co. 28 ss D.L. 223/2006), darà un po’ di sollievo alle troppe imprese travolte dalla proliferazione giornaliera di autocertificazioni inutili.

“Questa volta, però, niente scherzetti politici”, chiosa Lorenzin di Apindustria Vicenza: "questa norma va abrogata, punto e a capo”. Le imprese lo chiedono a squarciagola da ottobre del 2012 e Apindustria e Confimi impresa hanno colto sin dalle prime ore questo appello facendosi parte attiva di numerose campagne di sensibilizzazione presso politici, ministeri e tecnici dell’Agenzia delle Entrate arrivando addirittura a minacciare l’avvio di una segnalazione comunitaria per violazione del principio di uguaglianza, distorsione della concorrenza e contrasto con i principi della direttiva 7 contro i ritardati pagamenti.

Questa disciplina autorizza il committente (debitore), pena l’irrogazione di pesanti sanzioni (da € 5.000 a € 200.000) a sospendere il pagamento se non riceve un’autocertificazione che attesti la regolarità del versamento, oggi, delle ritenute d’acconto e, fino al 22 giugno 2013, anche dell’Iva. Nel rapporto fra appaltatore e subappaltatore, poi, subentra pure la responsabilità solidale per l’inadempienza del secondo.

La norma ha dell’incredibile: riesce contemporaneamente ad avvallare il debitore che vuole sospendere il pagamento e a rendere la vita difficile a chi, invece, vuole pagare le proprie obbligazioni nei termini. Questa disciplina è censurabile sotto numerosi profili poiché: (1) ostacola il regolare funzionamento dei rapporti fra imprese nuocendo negativamente al sistema economico; (2) genera uno sproporzionato aggravio amministrativo (per nulla risolto con l’eliminazione dalla problematica ai fini Iva); (3) oltre che inopportuna ed iniqua è pure inutile poiché il fornitore che fa le frodi autocertifica senza remore; quello che non le fa, ma è in ritardo con il fisco, si vede costretto ad autocertificare il falso altrimenti non incassa i propri crediti e muore per asfissia finanziaria.

“Serve semplificazione, subito, lo continuiamo a dire da troppo tempo. Questa norma ha già fatto troppi danni e c’è quindi solo da augurarsi”, conclude Lorenzin, “che a breve diventi solo un brutto incubo da dimenticare in fretta.”