FISCO: "ESTEROMETRO FINALMENTE RAGIONEVOLE"

Confimi lo chiede dal DDL bilancio 2018, ma la strada per le semplificazioni rimane tutta in salita
Confimi lo chiede dal DDL bilancio 2018, ma la strada per le semplificazioni rimane tutta in salita

Roma, 02/12/2019
. L’esterometro passa da scadenza mensile a trimestrale con spostamento alla fine del secondo mese successivo (praticamente, tranne per il 2° trimestre, in concomitanza con la LiPe, ndr). Si tratta di una decisione che va finalmente nella direzione di porre la giusta attenzione alle difficoltà gestionali degli operatori, come chiesto da Confimi Industria fin da subito.

Ci auguriamo che la soluzione approvata domenica dalla Commissione finanze della Camera concluda senza soprese l’iter parlamentare con la conversione del DL 124”, sottolinea Flavio Lorenzin Vicepresidente di Confimi Industria con delega su fisco e semplificazioni.

Dodici comunicazioni (a cui peraltro si sono aggiunte le 4 nuove scadenze per il versamento del bollo delle e-fatture introdotte dal DM 28/12/2018) sono troppe e la scadenza, è ingestibile. La questione è tutt’altro che banale tanto nelle aziende quanto - ancora peggio - negli studi professionali (tenuta contabilità in outsourcing) poiché la presenza di acquisti da non residenti (si pensi a quelli effettuati via internet) viene spesso intercettata solamente attraverso l’analisi degli estratti conti di banca e carte di credito che non sono così velocemente disponibili/recuperabili (il cartaceo non è disponibile prima di 15/20 giorni dalla fine del mese) e detta attività non può che passare per il coinvolgimento del contribuente interessato cui chiedere la stessa cosa 12 volte l’anno (magari per operazioni di scarso importo).

Un ringraziamento va a tutti i parlamentari che hanno compreso le sollecitazioni tanto del mondo imprenditoriale quanto professionale nonostante i veti e gli ostacoli da parte di alcuni tecnici dell’Amministrazione finanziaria che evidentemente sono poco a contatto con la realtà e continuano a dimostrare una certa miopia di fronte alle difficoltà pratiche che gli operatori devono affrontare. Su questo tema né è riprova il fatto – è bene non dimenticarlo – che questa scadenza era stata originariamente pensata (DDL legge di bilancio 2018) addirittura con un termine a 5 giorni da fine mese!

Il cammino verso un fisco più semplice rimane comunque ancora tutto in salita. Abbiamo assistito a 10 anni di cambiamenti schizofrenici con complicazioni cresciute in modo esattamente proporzionale alle semplificazioni annunciate. I propositi con il PDL 1074/2018 (Ruocco-Gusmeroli), le cui misure più significative sono confluite nel DL n.34/2019, erano tanto buoni (raccoglievano le doglianze espresse dalla gran parte delle associazioni datoriali e professionali) quanto lusinghieri. Non stupisce pertanto (Confimi lo aveva pronosticato in audizione ad ottobre 2018) che le comunicazioni LiPe (che il PDL si prefiggeva di eliminare sine die grazie alla fatturazione elettronica) siano ancora tutte e 4 al loro posto salva l’innovata facoltà (tutta da verificare in termini di semplificazione) di assorbire quella del 4° trimestre con la presentazione anticipata (a febbraio invece di aprile) della dichiarazione annuale dal 2020.

Dal 2015 (d.lgs semplificazioni n. 175/2014) ad oggi si contano oltre 50 nuovi adempimenti e novità ad elevato impatto operativo a cui vanno aggiunte l’introduzione pressoché generalizzata della fatturazione elettronica e la trasmissione telematica giornaliera dei corrispettivi con i nuovi Registratori telematici (vedi comunicato Confimi del 6/9/2019). La manovra 2020 si appresta ad introdurre ulteriori complicazioni legate ai nuovi balzelli (sugar e plastic tax), per non parlare delle nuove misure del DL 124 in materia di gestione delle ritenute (articolo 4) negli appalti (e dintorni) di cui si confida in un radicale ripensamento (trapelato nei giorni scorsi) considerata l’unanime levata di scudi di tutto il mondo imprenditoriale e professionale contro queste misure che altro effetto non avrebbero se non quello di creare una crisi di nervi generalizzata fra gli operatori senza distinzioni di sesso, religione ed appartenenza politica.

Fra le assurdità da rimuovere senza eccezioni non possiamo non annoverare, infine, la questione della detrazione dell’Iva sulle fatture di fine anno giacché non è ammissibile avere regole 11 mesi in un modo e per quelle di dicembre in un altro.

Ufficio Stampa Confimi Industria

Il documento integrale è disponibile al seguente link: COMUNICATO CONFIMI INDUSTRIA