JOBS ACT: LE INDICAZIONI DEL MINISTERO SUL CONTRATTO A TERMINE E L’APPRENDISTATO

a cura dell'UFFICIO SINDACALE
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Dopo più di due mesi dall’entrata in vigore della Legge 16 maggio 2014 n. 78, che convertiva il Decreto-legge 34/2014, primo passo dell’ambizioso programma di riforma denominato Jobs Act, il 30 luglio scorso il Ministero del Lavoro ha emesso la corposa Circolare n. 18/2014, che commenta le novità in tema di contratto a termine, somministrazione di manodopera e apprendistato.
Sulle motivazioni di tale ritardo chiunque può almanaccare: riteniamo non vi siano estranee le aspettative circa un’interpretazione ministeriale che mettesse ordine su un testo di legge che certamente presenta alcune zone d’ombra, frutto delle estenuanti mediazioni tra le forze politiche; aspettative decisamente eccessive, alimentate anche dai senatori che hanno depositato ben 8 ordini del giorno, in cui si pretendeva che il Governo interpretasse in un modo o nell’altro il provvedimento, a volte senza alcuna coerenza rispetto alla lettera della norma che si andava formando o al sistema regolatorio nel suo complesso.
Giova allora ribadire che l’interpretazione di una norma di legge fornita dal Governo (in questo caso dal Ministero del Lavoro), per quanto autorevole, vincola solamente il personale che opera nella rispettiva Amministrazione, mentre l’unica interpretazione che conta è quella resa dalla Magistratura giudicante: da qui l’indicazione introduttiva della Circolare 18/2014, più volte adottata peraltro, secondo cui lo scopo del documento è (solamente) fornire orientamenti operativi tesi ad uniformare il comportamento del personale ispettivo.
Nel dare conto delle opinioni espresse dal Ministero, ci sforzeremo dunque di indicare quelle da accogliere con prudenza, in attesa di ulteriori chiarimenti della dottrina o della giurisprudenza.