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Confimi Industria sulla PEC degli amministratori, ennesimo onere burocratico

"ASSURDO VIETARE COINCIDENZA FRA DOMICILIO DIGITALE SOCIETÀ E AMMINISTRATORE"

Roma, 14 novembre 2025. “L’elezione di domicilio, ancorché digitale, dovrebbe essere libera; il singolo amministratore dovrebbe essere libero di decidere se allinearlo a quello della società (già INI-PEC) amministrata o se adottarne uno autonomo, iscrivendolo anche all’INAD. Non dovrebbe essere il Codice dell’Amministrazione Digitale a forzare libertà indiscutibili, né possono essere questioni di privacy  a decidere se l’amministratore può fidarsi di chi monitora, in azienda, la/le PEC iscritte al Registro imprese nella visura della propria società. Il concetto sarebbe semplice e corroborato da più che sufficienti garanzie di consapevolezza visto che l'amministratore, questa scelta, la deve comunicare con firma digitale”. Lo comunica in una nota Confimi Industria.

Secondo Confimi si tratta  dell’ennesimo onere burocratico, introdotto dalla legge di bilancio dello scorso anno (comma 860 L. 207/2024), che impone anche agli amministratori delle società un domicilio PEC. 

“Che il decreto sicurezza (DL 159/2025, art. 13 commi 3 e 4 ) che nulla c'entra con questa materia  - continua Confimi - sancisca che il domicilio digitale dei predetti amministratori non può coincidere con il domicilio digitale dell'impresa, pure presagendo una scadenza entro il 31 dicembre 2025, è inaccettabile.”

Nella norma c’è un “non” di troppo che Confimi Industria, nel corso dell’audizione del citato decreto, ha chiesto di eliminare restituendo ragionevolezza sulla vicenda. 

“Nei mesi scorsi le Camere di Commercio con appropriata sensibilità alle problematiche delle piccole e medie imprese - prosegue la nota -  avevano apprezzabilmente ridimensionato le criticità non ostacolando (cioè accettando) la possibilità di iscrivere come domicilio digitale degli amministratori il medesimo indirizzo PEC della (e non di altre) società amministrata (diversamente, tutti sarebbero dovuti correre ad aprire PEC INAD personali con spese e complicazioni nella gran parte dei casi indesiderate, ndr). La norma introdotta nel decreto sicurezza spiazza i comportamenti adottati nei mesi scorsi dalla gran parte delle società. Le imprese - conclude Confimi - hanno altri problemi e difficoltà da affrontare, per questo auspichiamo un pronto ripensamento emendativo in sede di conversione del decreto (il decreto dovrà essere convertito entro il 30 dicembre prossimo venturo)”.

 

 

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