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CODICE APPALTI: APINDUSTRIA VICENZA SOLLECITA IL PARLAMENTO PER TUTELA PMI

COMUNICATO STAMPA
APINDUSTRIA VICENZA

Vicenza, 23 gennaio 2007
                                                             

CODICE APPALTI:  APINDUSTRIA VICENZA SOLLECITA IL PARLAMENTO PER CERTEZZE DELLE REGOLE E  TUTELA DEGLI SPAZI DI MERCATO DELLE PMI.
  Apindustria Vicenza ha partecipato, per il tramite di Aniem – Associazione Nazionale delle imprese edili della Confapi – all’audizioni tenutasi ieri presso l’VIII Commissione della Camera, in cui sono state evidenziate le ripercussioni negative sul settore degli appalti pubblici determinate dalla continua incertezza normativa, esasperata, peraltro, da annunci di modifiche legislative che vengono puntualmente disattese nell’arco di pochi giorni. Nel corso dell’incontro è stato sottolineato come la fluidità e la proliferazione delle regole comportino un’instabilità che condiziona il mercato, penalizzando sia le stazioni appaltanti che il sistema produttivo, così come l’introduzione del reverse charge, la definizione di nuove norme sulla sicurezza, le continue misure contro il lavoro sommerso concentrate sul settore dell’edilizia, le notizie spesso contraddittorie sul Codice Appalti delineino condizioni insostenibili per chi voglia operare in un contesto di trasparenza e di certezza del diritto.Sono state, inoltre, evidenziate, fra le esigenze prioritarie, quelle di:
-    fronteggiare il fenomeno dei lavori in house;
-    limitare l’appalto integrato alle ipotesi previste dalla legislazione previgente (legge 109/94);
-    impedire che imprese prive dei requisiti di qualificazione possano concorrere utilizzando indistintamente i requisiti di altre;
-    regolamentare il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa valorizzando gli elementi del prezzo e della manodopera;
-    ripristinare per gli appalti sotto soglia il ricorso obbligatorio al criterio di esclusione automatica delle offerte anomale, adottando il metodo previsto dalla Legge della regione Sicilia (un numero sorteggiato individua la percentuale delle offerte da escludere);
-    equiparare le condizioni di partecipazione alle gare dei consorzi stabili di imprese a quelle di analoghi soggetti consortili. E’ stato, altresì, auspicato che il quadro normativo possa rapidamente essere definito con metodologia partecipativa  che consenta di pervenire a soluzioni condivise dopo aver acquisito le valutazioni di tutte le componenti del settore imprenditoriale.
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