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LAVORO: IL NUOVO RUOLO DELLA FORMAZIONE NELLA RIFORMA DI SACCONI

Comunicato Stampa, 17 settembre 2008

 

 

 Il commento di Filippo De Marchi, presidente di Apindustria Vicenza



Da qualche settimana le nostre aziende hanno iniziato a sperimentare le novità introdotte dalla Manovra d'Estate, contraddistinte da alcune importanti novità in materia di lavoro: non ultima la semplificazione negli stessi adempimenti di lavoro, ma soprattutto l'aspetto della formazione professionale, un punto che sta molto a cuore all'Associazione. "La formazione del personale, prima, durante e anche dopo la cessazione del rapporto - sottolinea Filippo De Marchi, presidente di Apindustria Vicenza - è un fattore di enorme importanza per la competitività le piccole e medie imprese impegnate nel mercato globale".


Importanti passi avanti erano già stati fatti per quanto riguarda la formazione continua degli occupati, grazie alla costituzione di fondi interprofessionali come il FAPI - co-gestito da Confapi e sindacati - che eroga gratuitamente i corsi ai lavoratori delle piccole e medie imprese. La nuova manovra, invece, richiama grande attenzione sugli altri due aspetti: la formazione finalizzata all'inserimento lavorativo dei giovani, in particolare nell'ambito dei contratti di apprendistato, e la formazione diretta al ricollocamento dei lavoratori colpiti dalle ristrutturazioni aziendali.


Per quanto riguarda l'apprendistato, ad esempio, il Ministro Sacconi ha affermato che occorre riscoprire la vocazione formativa dell'impresa, come unica alternativa ad un sistema di formazione pubblica che mostra ogni giorno di più limiti e incongruenze. "E' una posizione che ci trova concordi - ribadisce De Marchi - avendo da tempo sottolineato nei nostri documenti gli stessi concetti: l'apprendistato è un rapporto autenticamente formativo se implica un vero percorso di crescita professionale del giovane neoassunto, se le condizioni materiali della prestazione lavorativa consentono questo percorso e se la crescita professionale viene perseguita per tutta la durata dell'apprendistato; in altri termini, il valore formativo dell'apprendistato dipende da una serie di circostanze riconducibili alla reale volontà dell'azienda di investire sul giovane apprendista. Non si può dire, al contrario, che valgano allo stesso modo l'obbligo di frequenza a corsi di formazione pubblica, esterni all'azienda e troppo spesso incoerenti con le qualifiche da conseguire".


Riscoprire la vocazione formativa dell'azienda comporta, tra l'altro, la possibilità di recuperare risorse pubbliche da impiegare proficuamente in altri ambiti, ad esempio per far fronte alle problematiche delle ristrutturazioni aziendali e delle fasce deboli del mercato del lavoro. "Si intuisce dalla affermazioni del Ministro Sacconi - prosegue De Marchi - che l'intenzione è di appellarsi ad un sistema di regolazione del mondo del lavoro meno legato alla tutela del singolo posto e più orientato a fornire nuove occasioni d'impiego; un sistema che punti a coniugare maggiore flessibilità nei rapporti di lavoro e maggiore sicurezza per gli stessi i lavoratori, secondo la dottrina della "flexicurity" proposta all'attenzione di tutti i Paesi membri dalla Commissione Europea nel 2006: in altri termini un sistema di servizi integrato pubblico/privato imperniato appunto sulla formazione e sulla ricollocazione dei lavoratori". "Sono premesse che ci fanno ben sperare su una nuova stagione di riforme - conclude De Marchi - che punti finalmente a modernizzare il diritto del lavoro in Italia."



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Ufficio Stampa


Raffaella M. Sgueglia

APINDUSTRIA VICENZA - Relazioni esterne e comunicazione

Tel: 0444-232230 - Fax: 0444-960835 - e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

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