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BANCHE E IMPRESE: DIALOGO DA RICOSTRUIRE

Comunicato stampa
05 novembre 2008

Il Presidente Gianni Tommasi: «E' vincente il modello virtuoso delle banche di territorio»
BANCHE E IMPRESE: DIALOGO DA RICOSTRUIRE

Il dati dell'indagine regionale di Apiveneto Fidi sul rapporto tra imprese e istituti di credito:
 il 43,5% delle PMI venete ha riscontrato un aumento delle condizioni praticate,
 il 14% una riduzione dei fidi ordinari, il 10% il rifiuto di nuovo credito

Il terremoto che ha investito i mercati finanziari internazionali ha lasciato il segno anche nei rapporti tra le PMI venete e gli istituti di credito, tuttavia esistono le basi per ricostruire un rapporto virtuoso tra sistema produttivo e sistema bancario: è questa la fotografia che emerge dall'indagine regionale sul rapporto tra PMI e istituti di credito realizzata da Apiveneto Fidi, il confidi regionale del sistema Confapi Veneto, che conta 1.500 imprese PMI associate appartenenti a tutti i settori produttivi (manifatturiero, commercio, servizi) ed opera in convenzione con oltre 20 istituti di credito a carattere sia locale che nazionale.


L'indagine è stata realizzata su un campione di circa 300 PMI venete plurisettoriali, operanti nelle principali province del Veneto, ed era finalizzata a valutare eventuali diversi atteggiamenti assunti dagli istituti di credito, con particolare riferimento alle politiche di credito alle imprese e ai costi.


In effetti, l'impatto è stato significativo: infatti se è vero che il 43,5% delle imprese ha riconosciuto di non avere registrato alcuna variazione, un altro 43,5% dichiara un aumento delle condizioni praticate, il 14% una riduzione dei fidi ordinari, il 10% il rifiuto di nuovo credito.


Ulteriori indicazioni significative emergono analizzando più in dettaglio i fenomeni riscontrati: si scopre così che nel 70% dei casi gli aumenti sulle condizioni praticate sono correlati a effettivi incrementi degli spread bancari piuttosto che al naturale adeguamento all'Euribor. In particolare, l'aumento delle condizioni praticate è stato compreso tra lo 0,25 e lo 0,50% nel 37% dei casi - tra l'1 e l'1,5%  nel 41% - tra il 2 e il 3% nel rimanente 22% delle PMI intervistate. «Ciò significa - sottolinea Gianni Tommasi, Presidente di Apiveneto Fidi - che qualcuno sta approfittando dell'aria di crisi per alzare oltre il limite tollerabile i costi praticati alle imprese e questo inevitabilmente si ripercuote nei rapporti tra le aziende e gli istituti di credito, che in alcuni casi sembra abbiano sospeso la loro naturale funzione di volano dell'economia, assumendo atteggiamenti che sinceramente troviamo esagerati. I dati che abbiamo raccolto evidenziano un clima piuttosto diffuso di sfiducia tra le imprese nei confronti del sistema bancario: sono molti coloro che hanno dichiarato di non aver chiesto ulteriore credito perché sarebbe stato tempo perso in quanto non l'avrebbero comunque ottenuto, preferendo quindi ricorrere, ove possibile, a forme di autofinanziamento o sospendendo i progetti di investimento».


Non tutte le banche, tuttavia, si sono comportate allo stesso modo: tra i casi segnalati di riduzione dei fidi ordinari e rifiuto di nuova finanza, solo il 10% ha visto coinvolte le banche di territorio. «Le banche a dimensione spiccatamente locale, stanno dimostrando di saper essere vicine alle imprese anche in questi momenti difficili - sottolinea Tommasi - e anche quei gruppi più grandi, nati sul territorio ma che negli ultimi anni si sono esposti in ambiziosi progetti di acquisizione che poco hanno a che fare con la loro natura di banca locale, ora stanno fortunatamente riscoprendo l'importanza di concentrare la propria attenzione sul territorio».

E' questa infatti l'indicazione confortante che viene dal giro di consultazioni realizzato in questi giorni da Apiveneto Fidi con tutti i principali istituti di credito presenti in Veneto: «Le banche di territorio si stanno riappropriando del loro ruolo - prosegue Tommasi - e tornano a concentrarsi principalmente sui soggetti che generano la vera ricchezza del territorio, ovvero le piccole e medie imprese. Da questa crisi sta emergendo infatti il modello virtuoso di un sistema bancario che raccoglie e reimpiega sul territorio le risorse finanziarie e abbiamo avuto ampie rassicurazioni dalle principali banche locali sulla loro volontà di operare in questa direzione».


Un atteggiamento, questo, a maggior ragione importante nell'attuale contesto congiunturale che secondo Apiveneto Fidi nasconde, dietro un clima di diffusa preoccupazione, le potenzialità per l'avvio di un ciclo economico di sviluppo: «Si parla molto di crisi - commenta Tommasi - eppure i dati che stiamo raccogliendo descrivono una realtà un po' diversa: innanzi tutto le imprese non sono ferme, si continua a investire, seppur con più cautela, e il ricorso a forme di autofinanziamento unite a progetti di capitalizzazione, che riscontriamo sempre più numerosi, sono un segnale di grande fiducia da parte degli imprenditori a questo riguardo. Ma anche il contesto macroeconomico appare interessante: il costo del petrolio e delle principali commodities è in discesa, l'atteso taglio dei tassi da parte delle banche centrali ridurrà gradualmente il costo del denaro e quindi renderà più agevole effettuare nuovi investimenti, il dollaro USA si sta rivalutando rispetto all'euro rendendo le nostre imprese più competitive nell'export e i Governi stanno varando importanti piani di sostegno al sistema produttivo. La presenza contemporanea di tutti questi fattori, a nostro avviso costituisce una grande opportunità, ma bisogna mettere le imprese in condizione di sfruttare la situazione e per questo motivo, nei nostri incontri con gli istituti di credito, stiamo chiedendo loro di incrementare gli sforzi a sostegno del sistema produttivo locale. Se è vero che il dialogo tra imprese e banche negli ultimi tempi sembrava essersi interrotto, oggi crediamo che ci siano tutte le premesse per farlo ripartire».








Ufficio Stampa Apiveneto Fidi

Giovanni Bregant - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - Cell. 340 4944548

IndustriAdv - www.industriadv.com - Tel. 049 723461


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