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STUDI DI SETTORE: PREOCCUPA IL COSTANTE AUMENTO DEI SOGGETTI NON CONGRUI

 

Il commento di Filippo De Marchi, Presidente di Apindustria Vicenza

 

La pesante crisi economica in atto, cui si è recentemente aggiunta, aggravandola, la crisi finanziaria del settore bancario, rende ancor più difficile l'adeguamento delle aziende agli Studi di Settore. «Il recente e considerevole incremento dei soggetti non congrui - afferma Filippo De Marchi, Presidente Apindustria Vicenza - è indice del fatto che gli Studi di Settore, da sempre criticati dalla nostra Associazione in quanto utilizzati come strumento di accertamento, non prendono sufficientemente in considerazione i costi fissi delle aziende che, nell'attuale momento di perdurante congiuntura economica negativa sono rimasti invariati o sono addirittura cresciuti, mentre i ricavi, in molti comparti dell'economia, sono in continua flessione».


Le difficoltà contingenti, secondo Apindustria Vicenza, non possono essere trascurate dagli organi preposti alla gestione degli Studi di Settore. «Nell'ultimo triennio abbiamo rilevato un costante incremento del numero dei soggetti non congrui e, soprattutto, un preoccupante aumento dei ricavi richiesti ai contribuenti, un aumento in continua crescita a causa dell'adeguamento, - aggiunge Filippo De Marchi -. Tuttavia, la nostra Associazione, con il supporto tecnico dei funzionari del Servizio Fiscale, monitora attentamente il fenomeno e collabora fattivamente con l'Agenzia delle Entrate, partecipando, a livello locale, all'Osservatorio Regionale e, a livello nazionale, alla Commissione degli Esperti sugli Studi di settore».


L'Osservatorio Regionale sugli Studi di settore, nel corso della recente riunione di ottobre, ha preso atto degli effetti della crisi ed il Direttore Regionale dell'Agenzia, Dr Ildebrando Pizzato, ha assicurato la disponibilità dei funzionari a confrontarsi con le imprese nella delicata fase del contraddittorio, senza trascurare l'aspetto delle possibili ripercussioni sulle attività aziendali della recessione in atto. «Un fatto significativo - continua De Marchi - è la delibera, da parte dell'Osservatorio, della costituzione di un apposito Gruppo di Lavoro, incaricato di valutare l'impatto della crisi nell'applicazione degli Studi di Settore al comparto metalmeccanico».


«Fortunatamente sembra che qualcosa inizi a muoversi anche a livello nazionale - continua De Marchi -. La Commissione degli Esperti sugli Studi di Settore ha infatti di recente convocato le categorie economiche per assicurare che, nel corso di due incontri, a marzo e novembre 2009, saranno valutati gli effetti della crisi su margini, magazzini e ricavi». «Ci si augura, a questo punto, - conclude De Marchi - che l'Amministrazione finanziaria prenda i necessari provvedimenti, perché la situazione ad oggi risulta molto pesante».


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