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ROUND TRIP: BEOZZO: LE PMI VENETE “DIMENTICATE” DA UN’ITALIA CHE NON LE VUOLE PIÙ

COMUNICATO STAMPA

 

Cassola (VI), 5 dicembre 2012 - C’è spazio per il Nord Est in questa Italia? E qual è il nuovo perimetro di rappresentanza per le sue associazioni di categoria e per i suoi cittadini? Per rispondere a questi interrogativi Apindustria Vicenza ha organizzato un confronto con Antonio Costato, di ritorno dall’esperienza in Confindustria a Roma come Vice della Marcegaglia e fresco autore di un libro, Round Trip cronache di un lustro speso a capire perché a 146 anni dall’annessione per i veneti Roma è ancora una capitale straniera, che nel sottotitolo ha in parte già una risposta a questi interrogativi. Con lui a dibattere del problema c’erano William Beozzo, vicepresidente di Apindustria e procuratore della F.AR.M. srl, Gianangelo Bellati, Segretario Generale Unioncamere del Veneto, e l’economista industriale Paolo Gurisatti.

«Le nostre aziende – afferma Beozzo - assistono con un misto di rabbia e delusione all’escalation di provvedimenti che lo Stato continua a riversare sulle PMI. Se, fino ad ieri, davamo la colpa all’assenza di un piano industriale per l’Italia che manca ormai da decenni, ora l’impressione è che sia in atto una vera e propria azione di mobbing ai danni delle aziende manifatturiere, con lo scopo di farle “fuggire” dall’Italia. I nostri associati hanno sempre difeso il valore sociale ed economico del tessuto imprenditoriale di cui fanno parte e del territorio che le ospita; non vogliamo e non possiamo accettare che decenni di lavoro e fatiche di imprenditori e lavoratori vengano vanificati da una politica spesso miope e da una burocrazia sempre più autoreferenziale».

«Non c’è da stupirsi – spiega Costato - se viene invitato un rappresentante di Confindustria a parlare agli imprenditori di Apindustria, perché questo semmai sottolinea ancora di più che il problema della rappresentanza esiste e coinvolge tutti in maniera trasversale».

E, alla luce di quanto emerge dal suo libro presentato l’Hotel Glamour di Cassola davanti a un centinaio di iscritti ad Apindustria Vicenza, lo spazio per il Veneto in questa Italia sembra davvero poco e il credito da concedere a Roma esaurito. «L’orologio delle crisi finanziarie muova le sue lancette sempre secondo la medesima successione; prima tagli in periferia, poi al sistema previdenziale e per ultimo allo Stato Centrale (e in generale troppo poco e troppo tardi). Ci aspetta un qualcosa di molto importante con scenari tipo Giappone, Grecia, Argentina o un misto. E se anche arriva la troika (e non è detto sia un male) a Roma faranno il gioco delle tre carte e perderanno altro tempo».

Getta benzina sul fuoco anche Gianangelo Bellati: «Esistono vincoli che limitano  notevolmente la crescita del Veneto. Ad esempio la mancanza di un vero  federalismo  fiscale e dell'attuazione del federalismo come previsto dal Titolo V della Costituzione,  concetti che da anni Unioncamere del Veneto va ribadendo  attraverso  studi e ricerche. Un dato su tutti è quello relativo al  residuo  fiscale, ovvero le tasse pagate dai cittadini veneti, ma spese altrove,  ben 22 miliardi di euro l'anno (un terzo delle tasse pagate annualmente dai cittadini veneti): soldi   che,   se   il Veneto potesse  gestire  direttamente, contribuirebbero  ad  aumentare  la competitività  non  solo  della nostra regione  ma  di  tutta Italia, perché favorirebbero una modernizzazione sul fronte  delle  infrastrutture e  concorrerebbero,  in  questo  particolare momento  dell’economia mondiale,  a  ridare  ossigeno  a  tutte  le nostre imprese,  evitando  che le  più  piccole si vedano costrette a chiudere. A causa, invece, di questo sistema centralistico più di 250 miliardi di euro sono usciti dal paese nell'ultimo anno (più di 15% del Pil)».

«Le PMI vicentine e venete devono poter portare la propria voce ai tavoli dove si decide del loro destino – conclude Maria Menin Bidese, Vicepresidente di Apindustria – con un’azione di lobbying coerente e scevra da interessi di altri gruppi d’influenza. Per questo motivo oggi il nostro Presidente Flavio Lorenzin si trova a Roma, dove ha sottoscritto la nascita di Confimi Impresa, un nuovo soggetto di rappresentanza che vuole rappresentare la parte più dinamica delle PMI manifatturiere. Il nostro è un segnale forte di rifiuto dei metodi di gestione che certe organizzazioni datoriali nazionali adottano o hanno adottato come fondamento della loro politica industriale. Noi vogliamo che vengano rappresentati esclusivamente gli interessi delle imprese».

Round Trip è disponibile gratuitamente sul sito www.antoniocostato.it

Contatto: Apindustria Vicenza - Tel.  0444232230 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

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