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Serve più credito alle imprese manifatturiere

Vicenza, 17 aprile 2013


COMUNICATO STAMPA

Il Presidente di Apindustria Flavio Lorenzin apprezza l’intervento del Presidente della BCE. “Finalmente è stato riconosciuto un allarme da noi più volte lanciato: tassi troppo alti e PMI a rischio”


L’allarme è stato lanciato in sede europea dal presidente della BCE Mario Draghi che ha sottolineato l’urgenza di far arrivare il credito alle piccole e medie imprese e rimproverato la condotta delle banche che applicano tassi troppo alti, impedendo, di fatto, un recupero finanziario.

“Le nostre imprese da alcuni anni sono strette nella morsa dei ritardi di pagamento dei clienti e della mancanza di credito da parte degli Istituti bancari. Gli imprenditori, per superare il periodo di crisi, hanno immesso nelle aziende tutte le risorse finanziarie di cui disponevano ma, allo stato attuale, la crisi perdura, i termini di pagamento dei clienti si sono allungati e il credito da parte delle banche continua a diminuire, determinando una situazione non piu' sostenibile. – spiega Flavio Lorenzin, Presidente Apindustria Vicenza - Ci aspettiamo non solo che le banche intervengano senza indugio, ma anche che tutti quei politici che fanno del lavoro la bandiera dei propri programmi di governo, si rendano finalmente conto che sono le PMI, che rappresentano il 97% del tessuto produttivo nazionale, a creare posti di lavoro, e che in virtù di questa loro funzione sociale devono essere maggiormente tutelate.”

“Si sta determinando una paradossale situazione” aggiunge Lorenzin “in cui le imprese che ancora sono in grado di fronteggiare la concorrenza e competere sui mercati non riescono ad ottenere il credito di cui hanno bisogno, anche in una situazione in le risorse devono essere disponibili perchè a livello di sistema la domanda di credito sta calando”.

“Ed in questa situazione”, continua il Presidente di Apindustria, “le nostre imprese sono ulteriormente penalizzate da una miope normativa fiscale che impedisce loro di dedurre gli interessi passivi, sia ai fini dell'Ires che dell'Irap” e, conclude, “ se le banche europee, ed in particolare, quelle italiane, non si decidono a concedere prestiti alle piccole e medie imprese, devono sapere che hanno la responsabilità di mettere in grave pericolo l’economia stessa dell’Unione, perché le PMI rappresentano i tre quarti del tessuto produttivo dei paesi comunitari e dei relativi lavoratori”.

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