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LEGGE DI STABILITÀ, SI PUÒ FARE DI PIÙ

Prime impressioni a caldo di Flavio Lorenzin  sul provvedimento annunciato dal Governo: si chiedono azioni più incisive
Chiede al Governo più coraggio Flavio Lorenzin, presidente di Apindustria Vicenza, all’indomani delle prime novità introdotte nella Legge di Stabilità.

Un’impressione positiva arriva dal mancato aumento della tassazione complessiva, anche se restano da verificare, una volta approvate, le nuove tasse sugli immobili e i rifiuti. Di certo bisogna pur dare avvio ad un’inversione di tendenza, dopo che i livelli della tassazione sono diventati insostenibili per le imprese, ma la riduzione pressione fiscale di circa 1 punto in 3 anni sembra più un’operazione di propaganda che di reale utilità: «Servono cure più pesanti – sostiene Lorenzin – tanto nel ridisegnare le imposte quanto nella riduzione del cuneo fiscale,  che come intenzione è buona, e come operazione oramai necessaria, ma di nessuna incisività se guadiamo alle cifre del provvedimento». Ridurre il cuneo per il lavoratore di circa 13/20 euro lordi al mese, infatti, significa concedegli una maggiorazione mensile in busta paga che va dai 7 ai 12 euro netti. Ben poco per parlare di questa misura come di un incentivo alla ripresa dei consumi. «Ci vogliono interventi più coraggiosi su una riduzione del costo del lavoro per imprese e dipendenti – insiste il presidente – oltre che favorire i pagamenti della Pubblica Amministrazione e fare una legge sui termini di pagamento tra privati che da anni reclamiamo a gran voce. Quest’ultima, tra l’altro, sarebbe a costo zero per lo Stato ma consentirebbe alle nostre Pmi di avere maggiore liquidità, e di non fare più da banche alle grandi aziende, o ai gruppi industriali e commerciali».
Anche sui tagli della spesa pubblica, per Lorenzin si può fare di più: «Ci sembra che ci siano provvedimenti ancora superficiali, che non incidono in maniera significativa e strutturale. Ovviamente diciamo basta ai tagli lineari che nel passato hanno penalizzato gli Enti e gli Amministratori virtuosi, premiando di fatto la mala gestione della cosa pubblica. Sappiamo che non rientra tra le competenze di una legge di stabilità – precisa il rappresentante delle Pmi vicentine – ma ci auguriamo che il governo di larghe intese possa procedere con riforme strutturali, tagliando gli enti inutili, accorpando i piccoli Comuni e le Province. È il solo governo che può fare tutto questo».
Il provvedimento può essere quindi migliorato, anche in sede di approvazione parlamentare. Le imprese lo chiedono a gran voce.
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