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APINDUSTRIA: STOP ALL’IVA SUGLI INSOLUTI - «FACCIAMOLA VERSARE AI CATTIVI PAGATORI»


Per superare questo problema, Apindustria Confimi Vicenza, insieme alla Confederazione nazionale delle imprese manifatturiere, avanza una proposta: «La nostra idea per tutelare le imprese oneste è quella di introdurre una procedura di autogestione imprenditoriale, in grado di rovesciare la situazione attuale dove il 75% degli insoluti sono intenzionali (dato rilevato da una recente indagine nazionale), attraverso una procedura automatizzata per il recupero dell’Iva relativa e la sospensione della deducibilità del costo per il cliente insolvente».

Secondo la proposta di Confimi Industria, in sostanza, basterebbe introdurre una procedura automatizzata per dare facoltà al fornitore di emettere una nota di accredito per il recupero dell’Iva sugli insoluti subìti, costringendo allo stesso tempo il cliente debitore a versarla all’Erario, a pena di possibili verifiche mirate.

«Si tratta di una proposta a costo zero – conclude il Presidente Lorenzin – con evidenti benefici per le casse erariali, attraverso la quale lo Stato diventerebbe alleato delle imprese nel recupero dei crediti, superando un circolo vizioso che si sta rivelando devastante per l’intera economia, in quanto causa di fallimenti e perdita di posti di lavoro per il mancato incasso dei crediti dovuti».

Vicenza, 7 novembre 2016
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