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“Misura più trasversale ma irrobustire fondo perduto, moratorie fiscali più lunghe”

Confimi Industria in audizione al Senato con le Commissioni V e VI ha presentato le sue osservazioni sul Dl Sostegni con il Direttore Generale Fabio Ramaioli.

Fra i tanti temi trattati e presentati con memoria scritta, Confimi Industria ha esordito segnalando che il superamento dei codici Ateco rende il sostegno più democratico perché raggiunge anche quelle imprese colpite indirettamente per rallentamenti di filiera e appare, per una volta, anche più semplice a livello burocratico.  I fondi stanziati però sono ancora insufficienti e il meccanismo permette di recuperare – seppur su media annua – sempre e soltanto la frazione (dal 20 al 60%) di un mese di fatturato perso (ovvero dallo 0,5 al 5% su base annua), senza tener in debito conto i costi fissi delle imprese.  Da qui la proposta di applicare il calo medio mensile a più mesi: da un minimo di 3 a fino a 6/7 mesi per i settori maggiormente colpiti.

Attenzione anche sugli spostamenti marginali dei termini di pagamento delle cartelle da marzo a maggio: segnalata l'esigenza di iniziare a pensare alla ripresa e a misure che coprano un arco temporale più ampio. Necessario traguardare orizzonti più lunghi. Nel solco di misure che hanno portato al differimento di varie misure del Codice d'impresa e segnalazione allerta si è suggerito anche l'opportunità di spostare al 2023 anche la decorrenza degli obblighi di segnalazione da parte dell'Inps e per l'Agente di riscossione.  

Servono misure di ampio respiro - a partire dall'attuazione veloce della compensazione multilaterale dei crediti commerciali (baratto finanziario) introdotta dalla legge di bilancio - in un momento nel quale tra l'altro, ancora non si sa se ci sarà una nuova proroga della sospensione moratoria da luglio a dicembre 2021.  Sul tema lavoro positivo il parere della Confederazione delle pmi manifatturiere italiane sulla proroga di 24 mesi per i contratti a tempo determinato e sul prosieguo della cassa integrazione; segnalate le incertezze generate dal prolungamento del blocco dei licenziamenti per chi vuole assumere, soprattutto per quelle imprese non coinvolte da situazioni emergenziali. Bene le prime semplificazioni circa gli ammortizzatori sociali anche se resta comunque da accelerare una riforma strutturale degli stessi affinché, dopo la fase pandemica emergenziale e al momento della ripresa, il sistema sia in grado di ripartire. Non poteva mancare un accorgimento della Confederazione sull’impennata ingiustificata dei costi delle materie prime alla quale, fa notare Confimi Industria, si aggiunge la scarsità della materia stessa che per le aziende manifatturiere che fortunatamente sono tornare a lavorare si potrebbe tradurre paradossalmente nel dover fermare le macchine e accedere alla cassa integrazione. 

Programmazione necessaria evidenziata per tutto il comparto del turismo. Con il piano vaccinale attualmente a rilento, non si può immaginare di arrivare a ridosso del periodo estivo lasciandoci sorprendere dal virus come accaduto con gli impianti sciistici, né pensare che il turismo estivo o quello delle città d’arte possa vivere del solo turismo domestico: è necessario prepararsi fin da ora anticipando la stagione già entro il prossimo maggio. L’attenzione di Confimi non è però per le solo strutture ricettive o per l’indotto dell’accoglienza ma è anche per il comparto dei bus turistici, con le ruote a terra da oltre un anno, per i quali sono stati richiesti l'inclusione nelle misure di sostegno per il settore turistico e previsione di ristoro effettivo delle rate di finanziamento e leasing.


Roma, 8 aprile 2021

UFFICIO STAMPA CONFIMI INDUSTRIA
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