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Gruppo Giovani. Un riferimento per i giovani imprenditori.

Non è un momento storico facile per i giovani imprenditori: parte da questo assunto il ragionamento di Matteo Manzardo, presidente del Gruppo Giovani di Apindustria Confimi Vicenza: «Oggi esserlo rappresenta una grande sfida perché i cambiamenti sono repentini e di grande portata, pertanto bisogna essere abili nel ri-orientare la produzione ma anche la propria visione imprenditoriale, adattandosi alla contingenza».

 

Come affrontare dunque questo scenario?

«Investendo in un modo diverso di fare impresa, nella consapevolezza che questa è ormai la direzione che è stata intrapresa dai mercati. Mi riferisco in particolare all’attenzione per l’ambiente e per l’impatto sociale delle nostre aziende: anche seguendo il modello del Centro Api Servizi, l’Ente di formazione controllato da Apindustria Confimi che già da due anni è società benefit, come Gruppo Giovani stiamo cercando di trasferire proprio questo messaggio ai giovani imprenditori».

Con il 2024 si conclude il mandato dell’attuale direttivo del Gruppo Giovani, con quale bilancio?

«In questo quadriennio il nostro gruppo è cresciuto, affrontando con successo un naturale turn over legato all’età. Insieme abbiamo approfondito alcune tematiche di particolare rilievo, dalla sostenibilità ambientale all’intelligenza artificiale, e molto importante è stato anche l’impegno per creare nuove collaborazioni con altri gruppi di giovani imprenditori e giovani professionisti, in particolare con i giovani commercialisti con i quali abbiamo realizzato un’attività di formazione sui bilanci e sulla prevenzione delle crisi d’impresa. In questo quadro di apertura a nuove collaborazioni nel territorio si inserisce anche la nostra partecipazione al festival ViYoung promosso dal Comune di Vicenza. Anche a livello nazionale siamo stati molto attivi, insieme ai nostri omologhi di Apindustria Confimi Verona, portando avanti alcune proposte di legge. E non è ancora finita, perché nella prima parte dell’anno abbiamo in programma un percorso formativo per approfondire, sempre con un’impostazione molto concreta, vari temi come i diritti ma anche i doveri della figura dell’imprenditore, la responsabilità ambientale o ancora le implicazioni del decreto 231 sulla responsabilità dell’impresa rispetto ad eventuali illeciti commessi da dipendenti o dirigenti dell’azienda stessa».

Rimane la consapevolezza che non è facile essere giovani imprenditori oggi.

«A livello nazionale fa pensare che tra le società quotate in Borsa l’età media dei membri dei CdA sia di 59 anni e che solo il 2% di essi abbia meno di 40 anni. Ma in generale oggi essere giovani imprenditori, soprattutto di prima generazione, è più difficile rispetto al passato, per le mutate condizioni: partire da zero è molto complesso e proprio per questo motivo riteniamo che il ruolo dell’Associazione di Categoria sia anche quello di essere un riferimento per i giovani che puntano a intraprendere questo percorso».


Giovani Imprenditori

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