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Radon: pubblicato l’elenco delle aree prioritarie in Veneto | Obbligo di misurazione nei luoghi di lavoro

Si segnala che la Regione Veneto ha approvato, con la Delibera della Giunta Regionale n. 464 del 2 maggio 2025 (pubblicata nel BUR n. 60 del 13 maggio 2025), l’elenco delle aree prioritarie a rischio radon.

Il documento, “Radon Indoor – Prima individuazione delle aree prioritarie in Veneto”, identifica i territori in cui, in base ai dati disponibili, una quota significativa di edifici presenta concentrazioni medie annue di radon superiori al livello di riferimento di 300 Bq/m³.

I comuni individuati in provincia di Vicenza sono 7:

  • Dueville;
  • Foza;
  • Lusiana Conco;
  • Schio;
  • Valdagno;
  • Valdastico;
  • Valli del Pasubio.

Per quanto riguarda i luoghi di lavoro ubicati in locali al piano terra o seminterrati all’interno delle aree prioritarie, gli esercenti devono effettuare la misurazione della concentrazione media annuale di radon entro 24 mesi dalla pubblicazione dell’elenco sulla Gazzetta Ufficiale, avvenuta il 20 maggio 2025.

Le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano hanno tempo fino al 21 febbraio 2026 per completare le misurazioni e aggiornare l’elenco delle aree prioritarie, qualora emergano nuovi dati o cambiamenti nei criteri adottati.

Novità sulla classificazione del piombo: cosa cambia dal 1° settembre 2025

Dal 1° settembre 2025 entreranno in vigore nuove regole europee riguardanti la classificazione del piombo, introdotte dal Regolamento UE 2024/197, che modifica il Regolamento CLP (n. 1272/2008) con particolare riguardo alla tossicità per l’ambiente acquatico.

Le nuove classificazioni impatteranno anche su classificazioni dei rifiuti e sul loro trasporto, i materiali in polvere contenenti più dello 0,025 % di piombo e materiali in forma massiva contenenti più dello 0,25 % di piombo saranno infatti pericolosi anche per il trasporto.

Le aziende che producono rifiuti metallici, come ad esempio gli scarti di tornitura o spezzoni di ottone, potrebbero essere considerate speditori di merci pericolose e devono quindi valutare attentamente i propri obblighi, tra i quali la nomina di un consulente ADR e la formazione specifica per gli operatori coinvolti.

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