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Rapporto parità di genere in azienda: il termine slitta al 15 luglio 2024

Il portale telematico per la redazione del rapporto biennale sulle pari opportunità da parte delle aziende pubbliche e private che occupano più di 50 dipendenti sarà reso disponibile per la compilazione sul portale del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, a partire dal 3 giugno 2024Le aziende dovranno redigere il rapporto per il biennio 2022-2023 entro e non oltre il 15 luglio 2024, esclusivamente tramite detto applicativo.

Il Decreto interministeriale 29 marzo 2022 firmato dal Ministro del Lavoro e dalla Ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia, ha definito le  modalità operative per la compilazione del rapporto biennale sulla situazione lavorativa dei due sessi nelle realtà aziendali con oltre 50 dipendenti. Le aziende pubbliche e private che occupano fino a 50 dipendenti possono redigere il rapporto su base volontaria.

Le aziende devono redigere il rapporto esclusivamente in modalità telematica, attraverso l’utilizzo dell’apposito portale del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, https://servizi.lavoro.gov.it, inserendo le informazioni contenute nell’allegato A del Decreto. Al termine della procedura informatica (si ricorda che l'accesso richiede le credenziali SPID), qualora non vengano rilevati errori o incongruenze, viene rilasciata una ricevuta attestante la corretta redazione del rapporto e il salvataggio a sistema dello stesso.

Una copia del rapporto, unitamente alla ricevuta deve essere trasmessa dal datore di lavoro anche alle rappresentanze sindacali aziendali. I dati saranno accessibili anche alla Consigliera nazionale di parità incaricata di redigere un resoconto annuale della situazione nazionale.

Rapporto di parità, a cosa serve e cosa contiene?

Sulla base dei dati contenuti nel rapporto, se conformi agli standard minimi, le aziende potranno richiedere di ottenere dagli enti certificatori autorizzati la certificazione di parità. 

Tale certificazione dà accesso ad agevolazioni che comprendono:

  • punteggio aggiuntivo per l’aggiudicazione di un bando di gara rientrante nell’ambito del Pnrr o del Pnc (articolo 47 del Dl 77/2021);
  • meccanismi e strumenti di premialità in tutti gli appalti pubblici;
  • agevolazioni contributive.

I dati che devono essere inseriti includono:

  • numero dei lavoratori occupati distinti per sesso con indicazione delle retribuzioni iniziali l'inquadramento contrattuale e la funzione svolta da ciascun occupato;
  • l'importo della retribuzione complessiva corrisposta, delle componenti accessorie del salario, delle indennità e dei bonus;
  • le modalità di accesso al rapporto da parte dei dipendenti e delle rappresentanze sindacali;
  • informazioni sui processi di selezione;
  • le misure previste in azienda per la conciliazione vita lavoro;

Come previsto dal decreto-legge i consiglieri regionali di parità riceveranno un codice identificativo per accedere ai dati contenuti nei rapporti trasmessi dalle aziende, al fine di poter elaborare i relativi risultati e trasmetterli:

  • alle sedi territoriali dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro;
  • alla Consigliera o al Consigliere Nazionale di Parità;
  • al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali;
  • al Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri,
  • all’ISTAT e al CNEL.

AREA LAVORO
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