Incentivi, Confimi Industria in audizione: "Serve un cassetto unico"
Per l’inadempienza CatNat (polizze catastrofali) rimangono dubbi su sanzioni da beni in locazione.
Roma, 2 ottobre 2025 - "Bene l’introduzione di un codice unico che riordina e prova ad armonizzare la complessa disciplina degli incentivi, ma quello che veramente serve alle imprese è una procedura unica. Un’unica e sola piattaforma attraverso la quale gestire istruttorie, erogazione, fruizione, monitoraggio e controllo documentale di qualsiasi incentivo pubblico, a prescindere dalla forma e dall’Ente competente". Torna a chiederlo Confimi Industria in occasione dell’audizione a Commissione congiunte (Attività produttive della Camera dei Deputati e Commissione Industria del Senato della Repubblica) sulla schema di decreto legislativo relativo all’introduzione del Codice degli incentivi a cui ha preso parte Francesco Zuech, responsabile fiscale della Confederazione.
Confimi sottolinea che la previsione di un cassetto unico è già timidamente contenuta nella relazione tecnica in cui si paventa la prospettiva che a regime, le funzionalità sviluppate potranno consentire la gestione automatizzata dell’intero ciclo di vita del bando, dall’accoglimento e gestione delle domande di accesso alla gestione della fase di erogazione. Da qui l’invito di Confimi a porre le basi concrete di tale prospettiva collocando la previsione realizzativa nel testo del codice.
"Quello che serve - ha ribadito Zuech - è un cassetto unico che raccolga gli incentivi (dai contributi ai crediti d’imposta) chiesti e fruiti dalle imprese e che consenta alle stesse amministrazioni competenti (Ministeri, Regioni, CCIAA e/o enti delegati) di effettuare i controlli, di chiedere eventuale documentazione integrativa e di aggiornare automaticamente il Registro Nazionale degli Aiuti senza dovere ricorrere di volta in volta a moduli, dichiarazioni o soluzione sempre eterogenee e foriere di innumerevoli difficoltà". Esempio lampante sono le recenti esperienze legate al Temporary framework covid o i moduli MIMIT/GSE del credito 4.0.
Altra questione posta all’attenzione della commissione riguarda il nodo polizze catastrofali. Dal 1° ottobre l’obbligo riguarda le medie imprese e dal 31 dicembre sarà anche la volta di piccole e micro. "Ė già chiaro (art. 9 ed art. 20) che l’eventuale inadempienza si abbatterà sull’accesso (o revoca) di contributi da bandi e crediti d’imposta ma nessuna norma dice su chi, fra conduttore e proprietario, graverà detta sanzione in caso di inadempienza conseguente beni in locazione, leasing o noleggio non assicurati, per non parlare della questione beni demaniali" fa presente il responsabile fiscale di Confimi Industria. "Da qui l’invito al legislatore a fare chiarezza valutando, fra le ipotesi, quella di circoscrivere la sanzione anche fra singole e distinte categorie di beni (terreni e fabbricati, impianti e macchinari; attrezzature industriali e commerciali)".
Un ultimo auspicio, infine, è stato rivolto alla sempre agognata ricerca di semplificazioni. "Non v’è dubbio che sarebbe già un incentivo qualificante l’eliminazione di tutti quei meccanismi derogatori (lo split payment è solo uno dei tanti, ndr) al funzionamento ordinario degli già innumerevoli adempimenti che si abbattono sull’operatività quotidiana. Non è certamente un esempio di semplificazione attesa l’eliminazione (previsione del ddl semplificazioni) dell’obbligo di riportare in fattura i riferimenti normativi degli incentivi 4.0 e 5.0 se ciò avverrà per mezzo dell’introduzione dell’obbligo di riportare nella stessa un apposito codice individuato dall’Agenzia delle entrate".
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