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LE STRATEGIE E LE OPPORTUNITÀ PER UN MADE IN ITALY ANCORA VINCENTE SECONDO IL GRUPPO GIOVANI DI APINDUSTRIA VICENZA

Comunicato stampa, 1 luglio 2009

 

LE STRATEGIE E LE OPPORTUNITÀ PER UN MADE IN ITALY ANCORA VINCENTE SECONDO IL GRUPPO GIOVANI DI APINDUSTRIA VICENZA
Questo il tema dell'assemblea annuale svoltasi lunedì scorso alla presenza tra gli altri dell'on. Alberto Giorgetti, Sottosegretario al Ministero dell'Economia e delle Finanze
Il made in Italy vince ancora? E' questo l'interrogativo al quale ha cercato di rispondere il Gruppo Giovani di Apindustria Vicenza in occasione della propria assemblea annuale, svoltasi lunedì (29 gennaio, ndr.) presso l'Hotel Vergilius di Creazzo. Su questo tema, dopo l'introduzione di Andrea Bertolaso, presidente del Gruppo Giovani, si sono confrontati l'on Alberto Giorgetti, sottosegretario al Ministero dell'Economia e delle Finanze, la prof.ssa Paola Signori, docente della Facoltà di Economia dell'Università di Verona e Luca Tomasi, vicepresidente di Inglesina Baby. L'incontro, svoltosi di fronte a una platea di oltre 150 rappresentanti di PMI beriche, ma anche delle altre associazioni di categoria provinciali e delle istituzioni (presenti in sala anche l'avv. Alessandra Moretti, vicesindaco del Comune di Vicenza, ed Elena Donazzan, Assessore Regionale all'Istruzione, Formazione e Lavoro), ha fornito diversi elementi di riflessione su un tema di grande attualità.
Da una parte, infatti, l'attuale crisi economica impone alle aziende di sfruttare al meglio ogni risorsa, a partire da quelle legate all'immagine e al marketing, dall'altra i processi ormai avviati di delocalizzazione e un sistema economico sempre più globale pongono nuove problematiche, a partire dalla definizione del concetto stesso di "made in".
«Nell'attuale contesto di crisi - sottolinea Andrea Bertolaso - riteniamo che l'italianità possa essere ancora un valore aggiunto, perché rispetto ad altri paesi abbiamo mantenuto un forte tessuto produttivo costituito soprattutto da piccole imprese, mentre altrove è prevalsa la grande impresa e con questa la tendenza alla delocalizzazione. Il made in Italy inoltre rimane legato nell'immaginario collettivo ad alcune eccellenze, nelle automazioni, nell'auto, nell'arredamento, nell'alimentare, oltre naturalmente al sistema moda e più in generale al "mondo del bello"».
La presenza in sala di un rappresentante del Governo è stata inoltre un'occasione per proseguire il dialogo con le istituzioni da tempo avviato da Apindustria Vicenza e dal suo Gruppo Giovani, ribadendo l'urgenza di alcuni provvedimenti: «Occorrono riforme strutturali al sistema fiscale, alle infrastrutture, al sistema dell'istruzione e formazione: solo così possiamo concretizzare il potenziale del made in Italy, che rimane elevatissimo ma oggi è frenato da un sistema paese non all'altezza del dinamismo e delle capacità delle sue imprese. Detassare gli utili reinvestiti non basta, soprattutto in un anno in cui molte aziende chiuderanno in perdita per pagare l'IRAP. Servono provvedimenti coraggiosi per frenare l'attuale crisi, che evidenzia una diminuzione di PIL ed esportazioni e un incremento di disoccupazione e debito pubblico».

 

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