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Apindustria Vicenza: se la PA vuole le fatture elettroniche, gli oneri non devono ricadere sulle imprese

Dal 6 giugno le aziende fornitrici di Ministeri, Agenzie ed Enti previdenziali hanno l’obbligo di adottare la fatturazione elettronica. Da aprile 2015 tale obbligo si estenderà a tutti gli enti pubblici con conseguenze pesanti per chi non ottempera.

La norma, infatti, vieta agli enti debitori di pagare i corrispettivi se la fattura non rispecchia i requisiti tecnici e normativi. Le PMI già coinvolte in questa prima fase stanno riscontrando molte difficoltà sia nell’interpretazione de dati richiesti (particolarmente complessi), sia, soprattutto, per dotarsi di soluzioni per la conservazione sostitutiva a norma delle fatture emesse. Tutto questo implica delle modifiche ai software aziendali o rivolgersi ad altri operatori in outsourcing. Tradotto: maggiori oneri per le aziende che a volte possono addirittura superare i corrispettivi da riscuotere.

“Dalla fine degli anni ’90, ricorda Flavio Lorenzin, Presidente di Apindustria Vicenza, alle imprese viene imposto di caricare le dichiarazioni nel cervellone del fisco telematico; dalla meta degli anni 2000 l’obbligo è stato esteso alle pratiche del Registro imprese e degli altri enti (Comunica) e oggi, alle imprese viene pure chiesto di caricare la contabilità pubblica attraverso la fatturazione elettronica. Questo adempimento consentirà allo Stato di conoscere in tempo reale il proprio debito pubblico e, ci si augura, di pagare più tempestivamente i propri debiti.”

Dai vertici di Apindustria non sono contrari alla misura ma, prosegue Lorenzin, “non possiamo accettare che gli oneri ricadono sempre sulle imprese che nel frattempo continuano a chiudere”. L’onere della conservazione sostitutiva a norma in capo al fornitore è iniquo e non così necessario. Per questo motivo si chiede di ricalibrare il tiro, rendendo facoltativa la conservazione sostitutiva a norma. Peraltro, conclude Lorenzin, “la mancanza di tale previsione appare tanto più strana laddove si osserva che i fornitori iscritti al MEPA (mercato elettronico della Pubblica Amministrazione) godono, invece, di una piattaforma completamente gratuita in grado di generare tanto la fattura quanto la conservazione a norma”. E’ quindi questione di volontà e i vincoli normativi si possono superare.
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