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Confimi all’Agenzia delle Entrate: “Dichiarazioni d’intento e certificazione unica a rischio, serve una proroga”

[29.01.2015] “Alcune delle novità introdotte dal decreto semplificazioni (n. 175/2014) sono apprezzabili, ma i ritardi nel rilascio degli strumenti software rischiano di vanificare la semplificazione” sostiene Flavio Lorenzin Presidente di Apindustria Vicenza e Vice Presidente di Confimi Impresa con delega alla Semplificazione.

[29.01.2015] “Alcune delle novità introdotte dal decreto semplificazioni (n. 175/2014) sono apprezzabili, ma i ritardi nel rilascio degli strumenti software rischiano di vanificare la semplificazione” sostiene Flavio Lorenzin Presidente di Apindustria Vicenza e Vice Presidente di Confimi Impresa con delega alla Semplificazione.

E’ il caso della comunicazione delle dichiarazione d’intento la cui incombenza rimane direttamente in capo all’esportatore abituale, cioè a chi chiede l’agevolazione, liberando il fornitore dall’obbligo comunicativo. La novità dimezza, a livello nazionale, i tempi dell’adempimento - e risolve i problemi sanzionatori molto pesanti - ma le criticità della fase transitoria rischiano di vanificare lo spirito semplificativo.

“Mancano le versioni software in grado di consentire invii telematici cumulativi. Le nuova impostazione è assolutamente condivisibile – continua Lorenzin - ma la versione attuale del software rilasciato dall’Agenzia (disponibile dal 22/12/2014) consente l’invio telematico di una sola dichiarazione per volta. Si tratta di una carenza che rende proibitiva ed eccessivamente onerosa la procedura. Ci sono operatori che hanno anche centinaia di dichiarazioni da trasmettere”

Inoltre gli esportatori abituali che, a fine 2014 o nelle prime settimane del 2015, hanno consegnato le dichiarazioni d’intento senza la relativa ricevuta di trasmissione – a causa della mancanza dei software - devono infatti recuperare il mancato invio entro il 12 febbraio, affinché il fornitore possa considerare valida la richiesta di non applicazione dell’Iva anche successivamente all’11 febbraio.

“Serve una proroga in attesa del rilascio di release più evolute” conclude il Vice Presidente di Confimi, che avanza la richiesta all’Agenzia delle entrate.

Proroga che è ritenuta necessaria anche per la nuova certificazione unica in scadenza il prossimo 9 marzo. A meno di 40 giorni, infatti, l’Agenzia non ha ancora rilasciato alcuna versione software e gli operatori si vedono in estrema difficoltà, considerate le pesanti sanzioni previste in caso di ritardo, 100 euro per percettore.

Va assolutamente rivista, infine, la posizione espressa dall’Agenzia in merito alla nuova soglia per la comunicazione black list. Paradossalmente la soglia cumulativa di €10.000 crea maggiori disagi rispetto alla precedente di € 500 per singola operazione. 

Vicenza, 29 gennaio 2015
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