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PAOLO AGNELLI CONFERMATO ALLA GUIDA DI CONFIMI INDUSTRIA.

PLAUSO DAL VENETO: «LAVORIAMO PER RICOSTRUIRE»


Confimi Industria Veneto plaude la riconferma di Paolo Agnelli a Presidente nazionale di Confimi Industria per un nuovo triennio. L’elezione per acclamazione è avvenuta in occasione della parte privata dell’Assemblea Nazionale, che si è svolta giovedì 5 maggio a Roma alle presenza di circa 400 imprenditori, il ministro Madia e numerose figure istituzionali.



Presente anche il Presidente regionale, William Beozzo, che torna dalla capitale con rinnovato entusiasmo per la riconferma del leader uscente e l'importante rappresentanza veneta riconosciuta tra le cariche nazionali, grazie alla nomina di Flavio Lorenzin come Tesoriere e Vicepresidente con delega alla Semplificazione e ai Rapporti con il Fisco e con la Pubblica Amministrazione, e di Arturo Alberti come Vicepresidente Vicario con delega alle Relazioni Industriali. Tra i consiglieri sono stati eletti anche Vincenza Frasca con delega ai Territori e Domenico Galia con la delega all'Innovazione. «È stata un'assemblea positiva e propositiva, ricca di contenuti e nuove idee per il futuro – commenta William Beozzo – ma che ha scelto di ripartire da quanto di buono abbiamo già portato a termine in questi primi anni di Confimi Industria. Al Presidente Agnelli vanno le nostre congratulazioni e l'augurio di riuscire a proseguire lungo una strada di successi, che ci portino a diventare l'associazione di riferimento per l'intera industria manifatturiera italiana».
Beozzo descrive le sensazioni vissute durante l'assemblea ricordando il terremoto del Friuli, con l'occasione del 40mo anniversario: «Quello fu un tragico avvenimento – spiega – ma anche una straordinaria lezione di riscatto e ricostruzione, grazie alla determinazione della gente comune nel riprendersi quanto gli era stato tolto. Con quello stesso spirito, nel mezzo di un terremoto economico, quattro anni fa abbiamo dato vita a Confimi Industria, e più di recente a Confimi Industria Veneto, per ricostruire qualcosa di importante a partire dalle macerie di un sistema che non funziona».
D'altronde nello stesso Friuli devastato dal terremoto l'allora arcivescovo di Udine, monsignor Battisti, raccomandò di iniziare la ricostruzione dalle fabbriche, per passare poi alle case e alle chiese: una scelta vincente, che vide l'economia del territorio conoscere una ripartenza e una progressiva espansione fino alla recente crisi economica. «Anche il lungimirante monsignor Battisti aveva capito che bisogna mettere le fabbriche al centro – insiste Beozzo – perché soltanto da queste può ripartire un'economia. Senza la produzione tutto resta fermo, e per questo faremo il nostro meglio per convincere le istituzioni a dare una sacrosanta centralità a chi crea ricchezza e benessere».

9 maggio 2016
  • Creato il .
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