PRIME PROPOSTE PER UN PIANO MARSHALL A FISCO RIDOTTO
Chiediamo misure a sostegno dei pagamenti fra gli operatori e almeno due anni dove fisco e burocrazia non siano la priorità
Chiediamo misure a sostegno dei pagamenti fra gli operatori e almeno due anni dove fisco e burocrazia non siano la priorità
Roma, 11/3/2020. L’emergenza coronavirus impone almeno due anni sabbatici: fisco e burocrazia non possono più essere la priorità. Le imprese indigene che sopravviveranno alla quarta recessione dal 2007 devono potersi dedicare – senza zavorra alcuna – agli aspetti produttivi e commerciali.
Si parla da anni di semplificazione, ma nessun operatore l’ha mai percepita. È viceversa diffusa l’opinione che ogni provvedimento in tal senso si è sempre tradotto in nuovi adempimenti o complicazioni per gli operatori.
Dal decreto semplificazioni 2015 (D.Lgs 175/2014) ad oggi - tralasciando fatture elettroniche e corrispettivi telematici - abbiano contato (numero in difetto) più di 50 complicazioni a vasto impatto operativo (comunicato Confimi Industria del 6/9/2019, ndr) e dal 2020 dobbiamo aggiungere nuovi balzelli: plastic tax, sugar tax, stretta sulle compensazioni nonché, con effetto già dal 1° gennaio, le novità nella gestione delle ritenute dipendenti per appalti di opere e servizi, affidamenti o pattuizioni contrattuali comunque denominate relative a prestazioni a prevalente contenuto di manodopera (durf).
L’ultima manovra ha altresì delineato un quadro che appare molto complesso nei confronti di imprese e di partite Iva. È necessario ora più che mai in questa situazione di assoluta emergenza, che segue già una delicatissima fase di recessione economica, un cambio immediato di passo. Senza imprese in grado di lavorare e di stare sul mercato il Paese non va da nessuna parte.
Chiediamo pertanto di azzerare immediatamente l’entrata in vigore dei citati nuovi balzelli così come l’abrogazione immediata di reverse charge e di accantonare ipotesi di proroga dello split payment oltre la naturale scadenza del prossimo 30 giugno 2020.
Fra le misure in grado di agevolare l’equilibrio finanziario delle imprese va presa subito in considerazione anche l’introduzione del recupero immediato dell’Iva su fallimenti e sugli insoluti in genere. Da agevolare, altresì, la creazione di piattaforme a gestione o monitoraggio pubblico in grado di agevolare la compensazione multilaterale di debiti e crediti commerciali.
Al netto delle disposizioni contenute nei decreti d’urgenza già emanati, della necessità di disporre una proroga generalizzata dei versamenti e adempimenti tributari e contributivi in scadenza in questi giorni e nelle prossime settimane nonché della proroga generalizzata per l’approvazione dei bilanci in scadenza ad aprile, elenchiamo una prima serie di possibili misure in tal senso.
Ufficio Stampa Confimi Industria
Il documento integrale è disponibile al seguente link: COMUNCATO STAMPA CONFIMI INDUSTRIA 11/03/2020
Roma, 11/3/2020. L’emergenza coronavirus impone almeno due anni sabbatici: fisco e burocrazia non possono più essere la priorità. Le imprese indigene che sopravviveranno alla quarta recessione dal 2007 devono potersi dedicare – senza zavorra alcuna – agli aspetti produttivi e commerciali.
Si parla da anni di semplificazione, ma nessun operatore l’ha mai percepita. È viceversa diffusa l’opinione che ogni provvedimento in tal senso si è sempre tradotto in nuovi adempimenti o complicazioni per gli operatori.
Dal decreto semplificazioni 2015 (D.Lgs 175/2014) ad oggi - tralasciando fatture elettroniche e corrispettivi telematici - abbiano contato (numero in difetto) più di 50 complicazioni a vasto impatto operativo (comunicato Confimi Industria del 6/9/2019, ndr) e dal 2020 dobbiamo aggiungere nuovi balzelli: plastic tax, sugar tax, stretta sulle compensazioni nonché, con effetto già dal 1° gennaio, le novità nella gestione delle ritenute dipendenti per appalti di opere e servizi, affidamenti o pattuizioni contrattuali comunque denominate relative a prestazioni a prevalente contenuto di manodopera (durf).
L’ultima manovra ha altresì delineato un quadro che appare molto complesso nei confronti di imprese e di partite Iva. È necessario ora più che mai in questa situazione di assoluta emergenza, che segue già una delicatissima fase di recessione economica, un cambio immediato di passo. Senza imprese in grado di lavorare e di stare sul mercato il Paese non va da nessuna parte.
Chiediamo pertanto di azzerare immediatamente l’entrata in vigore dei citati nuovi balzelli così come l’abrogazione immediata di reverse charge e di accantonare ipotesi di proroga dello split payment oltre la naturale scadenza del prossimo 30 giugno 2020.
Fra le misure in grado di agevolare l’equilibrio finanziario delle imprese va presa subito in considerazione anche l’introduzione del recupero immediato dell’Iva su fallimenti e sugli insoluti in genere. Da agevolare, altresì, la creazione di piattaforme a gestione o monitoraggio pubblico in grado di agevolare la compensazione multilaterale di debiti e crediti commerciali.
Al netto delle disposizioni contenute nei decreti d’urgenza già emanati, della necessità di disporre una proroga generalizzata dei versamenti e adempimenti tributari e contributivi in scadenza in questi giorni e nelle prossime settimane nonché della proroga generalizzata per l’approvazione dei bilanci in scadenza ad aprile, elenchiamo una prima serie di possibili misure in tal senso.
- Stop (o quantomeno rinvio di 3 anni) della disciplina della plastic tax di cui ai commi 634-659 delle L. 160/2019 e della sugar tax di cui ai commi 661-676 della L.160, cit.
- Stop alla disciplina del DURF e alla nuova disciplina di cui all’articolo 17-bis del D.Lgs 241/97 (introdotto dall’articolo 4 del D.L. 124/2019) per i versamenti delle ritenute di lavoro dipendente negli appalti, subappalti, affidamenti e contratti comunque denominati caratterizzati da prevalente utilizzo di manodopera presso le sedi del committente e con mezzi dello stesso.
- Stop alla disciplina degli ISA di cui all’articolo 9-bis del DL. 50/2017, per l’anno 2020, e vanno ripensati gli effetti anche sulla disciplina delle società di comodo di cui all’articolo 30 del D.L. 724/97 ovvero delle società in perdita sistemica a sensi dell’art. 2 commi 36-decies e 36-undecies del D.L. 138/2011
- Rinvio delle disposizioni sugli obblighi di trasparenza su sovvenzioni, contributi e aiuti da fornire in nota integrativa al bilancio ai sensi dell’art. 1, commi da 125 a 129, della Legge124/2017, come modificato dall’art. 25 del D.L. 34/2019 (c.d. decreto crescita pubblicato sulla GU del 30/4/2019)
- Proroga di almeno un anno dei termini fissati al 30 giugno 2020 dal Provvedimento AdE 143217 del 20/12/2019 entro i quali i commercianti ed assimilati dovrebbero adeguare alle nuove specifiche tecniche i Registratori telematici (peraltro appena installati);
- Proroga di almeno un anno dei termini fissati al 30 settembre 2020 dal Provvedimento AdE n. 99922 del 28/2/2020 entro i quali i contribuenti dovrebbero adeguare i propri software di fatturazione elettronica alle nuove specifiche tecniche
- Chiarire normativamente che sono meramente formali le tardive emissioni (trasmissioni) delle fatture che rispettano comunque i termini di versamento dell’imposta
- Disciplina della crisi d’impresa di cui al D.Lgs 14/2019
- Prime misure fiscali a sostegno della liquidità delle imprese che esportano
- Introduzione recupero immediato Iva su fallimenti e insoluti in genere nel B2B
- Introdurre una piattaforma pubblica (o a monitoraggio pubblico) che consenta e proponga agli operatori che emettono fattura elettronica di compensare in modo multilaterale i propri debiti e crediti commerciali; in questo modo potrebbero essere ridotte le esigenze di ricorso al credito bancario.
Ufficio Stampa Confimi Industria
Il documento integrale è disponibile al seguente link: COMUNCATO STAMPA CONFIMI INDUSTRIA 11/03/2020
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