Rapporto Economia - La resilienza delle PMI in un contesto molto complesso
Apindustria Confimi Vicenza. Il commento del presidente Mariano Rigotto
La resilienza delle PMI in un contesto molto complesso
Da una parte i numeri negativi relativi all’andamento del primo semestre, dall’altra la speranza concreta per l’autunno di un rilancio degli investimenti. Si muove su questo doppio binario l’analisi di Mariano Rigotto, presidente di Apindustria Confimi Vicenza.
Innanzitutto vi sono le testimonianze dirette delle PMI vicentine, raccolte e analizzate dall’Ufficio Studi dell’Associazione di Categoria vicentina: il 35% delle imprese segnala un calo della produzione, per quasi la metà delle quali (15,2%) molto significativo (superiore al 10%), mentre resta stabile per il 46% e solo il 19% ha visto una crescita. E un andamento ancora più negativo presenta il fatturato, in calo per il 44% del campione, mentre per il 33% è stabile e solo il 23% dichiara una crescita.
Questi dati rispecchiano le difficoltà delle imprese sul fronte degli ordini: per quanto riguarda quelli dal mercato interno, sono in calo per il 53% del campione (mentre restano stabili per il 26% e in crescita per il 21%) e anche per quelli provenienti dall’estero si evidenzia una flessione per il 57% delle imprese, mentre per il 30% si mantengono stabili e solo il 13% registra una crescita.
«Nelle aziende c’è una diffusa preoccupazione - spiega Rigotto -, unita a difficoltà operative e organizzative, perché la lentezza nella raccolta degli ordini rende difficile programmare e fare magazzino, quindi si lavora quasi alla giornata».
Una situazione che ha origine in due fenomeni distinti che, combinanti insieme, stanno generando una “tempesta perfetta”: «C’è grande incertezza sui mercati internazionali per effetto dello scenario geopolitico - sottolinea Rigotto – e si sa che l’incertezza frena gli investimenti, con evidenti ripercussioni sulle nostre aziende che sono per la maggior parte subfornitori. Ma oggi il problema principale riguarda la perdita del potete di acquisto delle famiglie, che ormai coinvolge tutta l’Europa, a partire dalla Germania che, lo ricordiamo, è il primo mercato estero per la nostra provincia».
C’è poi un tema di concorrenza sleale: «In alcuni settori, come ad esempio l’automobile, l’industria europea sta ormai subendo gli assalti dei prodotti cinesi, ma anche indiani, che possono contare su prezzi molto aggressivi, anche grazie ad aiuti di stato che in Europea sono illegali. Purtroppo su questo tema l’UE si è mossa tardi, introducendo solo recentemente dei dazi e comunque in misura molto più lieve rispetto a quanto fatto ad esempio dagli Stati Uniti. Altri Paesi, invece, ad esempio in Sud America, hanno emanato normative che incoraggiano fortemente, per non dire che obbligano, le aziende a produrre in loco se vogliono accedere a quei mercati. Noi invece al momento siamo ancora quasi indifesi».
Tuttavia, a fronte di queste difficoltà l’occupazione si mantiene sostanzialmente stabile (per il 68% del campione, con un 17% che ha comunque incrementato i propri organici negli ultimi 6 mesi e solo il 15% dichiara una flessione della forza lavoro.
«Le imprese conoscono il valore dei propri dipendenti e sanno quanto sarebbe difficile rimpiazzarli, pertanto stanno facendo tutto il possibile per mantenere la forza lavoro a pieno orario, anche per paura che il personale trovi impiego altrove. Alcune aziende lo stanno impiegando in attività di manutenzione, ma per quanto possono andare avanti così?».
“Tengono” anche gli investimenti: il 47% li ha mantenuti stabili, a fronte di una flessione per il 31,7% del campione, mentre il 21,3% delle imprese li ha aumentati, a conferma dell’impegno delle PMI vicentine per mantenere e incrementare i propri livelli di competitività, nonostante le difficoltà del momento. Questo nonostante proseguano le criticità sul fronte del credito alle imprese: «Ormai il costo del denaro è motivo di vera preoccupazione ed è tempo di affrontare la questione. Da mesi esortiamo la BCE ad intraprendere un taglio dei tassi. A giugno c’è stata in effetti la decurtazione di 25 punti base, ma riteniamo che sia troppo poco. Se vogliamo uscire rapidamente da questo andamento congiunturale negativo, prima che diventi una vera e propria crisi sistemica, c’è bisogno di un atto di responsabilità», conclude Rigotto.
Le previsioni
Grande prudenza ma pronti a investire nel 5.0
Alla luce dei dati congiunturali, e in particolare dell’andamento poco brillante degli ordini, le previsioni per il II semestre sono all’insegna di una grande prudenza: il 38% delle PMI interpellate prevede che la produzione si manterrà stabile, ma per il 37% del campione questa è destinata a diminuire ulteriormente e solo il 25% confida in una certa ripresa.
Allo stesso tempo, però, per l’autunno ci sono motivi concreti per sperare in un’inversione di tendenza rispetto al primo semestre: «Rispetto a quando gli imprenditori hanno manifestato le loro aspettative, c’è una importante novità - sottolinea Rigotto -, ovvero l’approvazione dei decreti attuativi per il sostegno agli investimenti nelle tecnologie dell’Industria 5.0. Soprattutto le medie imprese erano già pronte a dare il via a piani di investimento, che hanno dovuto posticipare in attesa appunto di questi decreti: ci aspettiamo quindi quanto meno un piccolo rimbalzo, ricordando che i settori che direttamente o indirettamente possono beneficiarne sono molteplici».
Per i mesi successivi invece grande attesa riguarda la futura manovra di bilancio: «Come ogni anno è ancora in cantiere e ben lontana dalla sua definizione, ma sicuramente sarà importante creare le condizioni per aumentare il potere di acquisto delle famiglie, utilizzando la leva del cuneo fiscale. Ci sono dei vincoli di spesa molto stretti, ma questa oggi è una priorità sia per le famiglie sia per le imprese», conclude Rigotto.
Il progetto
Al via il 2° corso per richiedenti asilo
Prenderà il via all’inizio di settembre il secondo corso di formazione per richiedenti asilo e protezione internazionale promosso da Apindustria Confimi Vicenza nell’ambito di un più ampio progetto sviluppato in collaborazione con la Prefettura di Vicenza e con l’Associazione Diakonia onlus, ente gestore dei servizi della Caritas Diocesana Vicentina.
Dopo il primo corso per operatori meccanici realizzato in primavera, il nuovo corso è dedicato alla saldatura, un’altra competenza estremamente richiesta dalle PMI del territorio.
«In tutte le rilevazioni periodiche che conduciamo - spiega Mariano Rigotto, presidente di Apindustria Confimi Vicenza - le imprese ci manifestano una fortissima difficoltà a reperire manodopera, non solo per profili qualificati ma sempre più spesso anche per mansioni generiche. E questo mentre permane il problema dell’accoglienza dei richiedenti asilo, che a nostro parere in questo contesto dovrebbe essere vista soprattutto come un’opportunità. Da qui la nostra volontà di trasformare un problema sociale in un’opportunità per le nostre aziende e per l’intero territorio».
Un’opportunità che tuttavia per essere colta necessita di un percorso di preparazione complesso, al quale appunto ha lavorato l’Associazione nell’ultimo anno e mezzo.
Il progetto vede quindi la partecipazione di candidati selezionati da Diakonia ai percorsi formativi tecnici messi a punto insieme all’Istituto San Gaetano, che ha messo a disposizione i propri laboratori ed il personale docente.
L’investimento complessivo per l’iniziativa è stato pari a circa 60 mila euro, finanziati in parte da Apindustria Confimi Vicenza e in parte dalla Camera di Commercio di Vicenza e da Banca delle Terre Venete, permettendo l’avvio dei due percorsi.
I partecipanti vivono poi l’esperienza di uno stage nelle aziende vicentine interessate ad ospitarli, con l’obiettivo di mettere in pratica quanto appreso. Per alcuni di essi si sono già aperte, a conclusione del percorso, le porte di una stabilizzazione nell’azienda ospitante.
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