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Intervista a Luca Carollo, Presidente Mandamento Alto Vicentino. Per un futuro solido dobbiamo fare squadra

Focus >> Economia Schio.

A fare il punto sullo stato di salute delle PMI dell’Alto Vicentino è Luca Carollo, che a giugno 2024, dopo quattro anni da Vicepresidente di Confimi Giovani Vicenza, ha assunto la presidenza dei Senior per il Mandamento territoriale.

«È stato un onore ricevere questo incarico, che ho accettato con entusiasmo - spiega Carollo -. Dopo aver lavorato fianco a fianco con Matteo Manzardo, oggi vicepresidente nazionale dei Giovani Imprenditori, e aver collaborato alla realizzazione del Vi Young, un evento dedicato ai giovani e al mondo del lavoro in collaborazione con il Comune di Vicenza, ho deciso di impegnarmi in questo nuovo ruolo, succedendo a Stefano Brunello che ringrazio per il sostegno ricevuto».

Quali sono state le sue prime azioni da Presidente?

«Il primo passo è stato costituire un consiglio composto da 12 membri, con tre vicepresidenti, per garantire una visione ampia e di lungo periodo per il mandamento, che conta oltre 220 aziende associate e genera più di 2 miliardi di euro di fatturato. Subito abbiamo avviato progetti concreti per il territorio, lavorando con le altre Associazioni di Categoria per supportare i giovani nel loro ingresso nel mondo del lavoro».

Quali le iniziative già realizzate?

«Innanzitutto “Alto Vicentino Skills Awards”, un evento con il quale abbiamo voluto valorizzare il talento degli studenti locali, premiando le eccellenze nei settori della matematica, della meccatronica e delle competizioni scolastiche nazionali. C’è stata poi “F1 in Schools Italy”, evento sostenuto dalle imprese del territorio e dal Comune di Schio che è stata una vera e propria sfida che ha coinvolto studenti dai 14 ai 19 anni nella progettazione e costruzione di una vettura F1 in miniatura, combinando competenze STEM e imprenditoriali.

Attualmente stiamo invece sviluppando “Innovation Farm”, un progetto in collaborazione con la Fondazione ITS Academy Meccatronico Veneto, le agenzie per il lavoro territoriali e le Amministrazioni Comunali per offrire percorsi di formazione intensiva, della durata massima di 6 mesi, destinati a qualificare e riqualificare profili tecnici richiesti dalle nostre aziende. L’idea è GdV speciale schio fulltrasformare Schio in una “Schio Valley” e valutare la possibilità di un Erasmus locale per giovani professionisti».

Oltre alla formazione, quali temi state affrontando?

«Uno dei problemi principali è sicuramente la disponibilità di alloggi per i lavoratori che vorrebbero trasferirsi per lavorare nelle nostre aziende. Per questo, abbiamo proposto un protocollo d’intesa tra Comuni, imprese e proprietari di immobili, attraverso il quale ci proponiamo innanzitutto di creare un albo informativo per mappare gli alloggi disponibili e far incontrare domanda e offerta abitativa e lavorativa, in secondo luogo di valorizzare il patrimonio immobiliare incentivando la ristrutturazione di abitazioni sfitte con agevolazioni per i proprietari e quindi di favorire l’attrazione di nuove famiglie e lavoratori tramite politiche abitative agevolate. È un progetto ambizioso, ma necessario per garantire la competitività del nostro territorio».

A proposito, quale quadro emerge dalla nuova indagine congiunturale che avete condotto tra le imprese associate?

«La rilevazione condotta ha mostrato una situazione in chiaro scuro, perché se da una parte alcune aziende hanno registrato un buon inizio d’anno, rimangono le criticità strutturali».

Quali sono le principali difficoltà?

«Rimane centrale il tema della mancanza di manodopera: le aziende non riescono a trovare personale qualificato e questo potenzialmente può mettere a repentaglio anche la continuità d’impresa. E poi ci sono i costi di produzione elevati: per l’energia e per le materie prime. Senza dimenticare la burocrazia. Questi sono tutti ostacoli alla crescita in un momento in cui già di per sé la domanda di mercato appare incerta, per non dire stagnante: l’export è in calo e alcuni settori in particolare come l’automotive e l’impiantistica stanno rallentando».

Quali dunque gli obiettivi per il futuro di Confimi Industria Altovicentino?

«Puntiamo innanzitutto a rafforzare la rete di relazioni tra i soci. Stiamo pianificando visite aziendali per presentare il consiglio, organizzare corsi di formazione nella sede di Schio e valorizzare ulteriormente il tessuto imprenditoriale. Questo perché le sfide che le nostre aziende affrontano ogni giorno - dazi, burocrazia e carenza di personale - richiedono un approccio coeso e strategico. Solo facendo squadra possiamo costruire un futuro solido per l’industria dell’Alto Vicentino».

 

Vicenza, 26 marzo 2025

Comunicati Stampa, Mandamento Alto Vicentino

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