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CS: MATTEO MANZARDO ELETTO PRESIDENTE GIOVANI IMPRENDITORI CONFIMI INDUSTRIA

GIOVANI IMPRENDITORI CONFIMI INDUSTRIA: MATTEO MANZARDO ELETTO NUOVO PRESIDENTE

Matteo Manzardo è il nuovo presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Confimi Industria. Succede a Michele Ghibellini che ha guidato gli under 40 della Confederazione nell’ultimo triennio.

Eletto all’unanimità dall’Assemblea generale Matteo Manzardo, 38 anni, guida la Rotor Snc, azienda che da oltre novant’anni opera nel settore della cartotecnica, con sede a Villaverla, nell’alto vicentino.

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«Prende il via oggi un nuovo cantiere di lavoro assieme alla nuova squadra di Confimi Industria Gruppo Giovani - dice il neopresidente -. Il ringraziamento va a Michele Ghibellini che ha guidato il gruppo negli ultimi tre anni e ha saputo innanzitutto costituirlo e dargli consistenza, anche portando le nostre idee e contenuti all'attenzione della Confederazione, ma anche della politica e delle istituzioni. Oggi continuiamo questo progetto, lo implementeremo sviluppando i temi che più stanno a cuore alle aziende giovani della nostra associazione. Metteremo, quindi, il focus sulla sostenibilità delle aziende che non è solo ambientale ma anche sociale, perché un'azienda che insiste nel territorio e sa valorizzare i propri talenti e i propri collaboratori è un'azienda che ha anche una declinazione etica per cui sa dare il proprio apporto e contributo anche al territorio in cui insiste».

«L’altro tema fondamentale - continua Manzardo -  sarà la digitalizzazione, quindi l'attenzione alle nuove tecnologie e allo sviluppo delle nuove applicazioni che sono di supporto all'attività delle nostre aziende. Bisognerà saperle cavalcare, interpretarle e utilizzarle anche per sviluppare la capacità delle aziende, già di per sé più dinamiche più aperte a queste nuove tendenze, ma anche per garantire l'accesso a nuovi mercati cui bisognerà aprirsi, facendo tesoro di quello che sta succedendo nel nostro contesto economico, sociale, europeo e italiano in cui stiamo vivendo».  

«La crisi della natalità e anche la difficoltà nel reperire nuovi talenti, nuovi collaboratori, saperli motivare e farli sentire parte attiva delle nostre aziende è una difficoltà che le aziende giovani sperimentano più di quelle senior - sottolinea il presidente - il nostro sistema produttivo nei prossimi 5 anni dovrà far fronte alla richiesta di forza lavoro fra 31 e 36 milioni di addetti, compresi i 2,9 milioni di addetti che stanno uscendo dal sistema produttivo, e questo rende drammatica la difficoltà di reperire talenti e assicurare la trasmissione intergenerazionale delle competenze».

«Di fronte alle sfide che ci sono poste bisogna essere in grado di interfacciarsi in maniera matura, leale e franca con la politica, con le istituzioni, con le altre associazioni datoriali, sindacati e società civile. L’attività di lobby deve diventare sempre più intensa. Durante gli ultimi tre anni con la giunta uscente abbiamo sviluppato una serie di temi, contenuti e idee, alcuni sono stati incasellati in alcune proposte di legge. Intanto la legge di bilancio che ha appena iniziato il suo iter parlamentare non va incontro alle esigenze delle aziende, meno che meno a quelle guidate dai giovani - afferma Manzardo -. Le risorse sono minime, si guarda al contenimento della spesa ma manca un sostegno allo sviluppo e agli investimenti. Bisogna dare attenzione e stimoli alle aziende, soprattutto a quelle delle nuove generazioni, creare le condizioni per attrarre nuovi investitori nel sistema italiano, un sistema che sta vivendo un equilibrio molto delicato ed è messo a rischio delle tensioni geopolitiche e commerciali. Bisogna, in poche parole, consolidare e garantire le condizioni che favoriscono lo sviluppo delle aziende, soprattutto quelle giovani, perché sono le aziende che garantiranno lo sviluppo della nostra industria nei prossimi anni».

Il rinnovo della presidenza è stata l’occasione per formalizzare l’adesione del Gruppo Giovani Confimi Industria al manifesto “Europa porta Europa”, un patto siglato da sedici tra le principali associazioni italiane non-partitiche che intendono portare avanti un impegno comune in vista delle prossime elezioni europee. 

L’obiettivo è affrontare le crisi strutturali e sociali che scuotono il Vecchio Continente, e recuperare lo spirito originario del progetto europeo dei padri fondatori e costruire una nuova Europa più democratica, solidale e sostenibile, in grado di affrontare le sfide del nostro tempo - dalle migrazioni alla difesa della pace, dello stato di diritto e dei diritti umani, fino all’emergenza climatica - e mettere al centro i giovani che sono promessa e garanzia di futuro.

Questi alcuni degli obiettivi fondamentali del manifesto:

1. Una gestione europea dei fenomeni migratori, che tuteli la vita e la dignità della persona, contrastando la tratta di esseri umani gestita dalla criminalità organizzata e implementando le giuste misure di riconoscimento delle vittime dell’immigrazione;

2. Istituzioni europee che garantiscano e rafforzino la democrazia, lo stato di diritto e i diritti umani sul piano nazionale e sovranazionale;

3. La realizzazione di una comunità politica dotata di adeguate risorse finanziarie e di un bilancio federale deciso in modo democratico e alimentato da risorse proprie, che permetta di realizzare a pieno il principio di sussidiarietà, insieme alla solidarietà territoriale e intergenerazionale;

4. La previsione di nuovi strumenti politici e legislativi sul piano europeo per intervenire con risolutezza contro l’attività su scala internazionale delle organizzazioni criminali;

5. Una politica estera unica e una difesa comune europea, per creare una comunità politica rafforzata e in grado di promuovere, in cooperazione con gli altri attori mondiali, la pace e il multilateralismo, attraverso la riforma e il rilancio delle istituzioni internazionali, a partire dall’ONU;

6. L’implementazione e il consolidamento dell’esperienza partecipativa avviata con la Conferenza sul Futuro dell’Europa, stabilendo forme di dialogo sempre più continuo e strutturato all’interno dei processi democratici con la società civile, giovanile e non;

7. Istituzioni europee capaci di favorire il contrasto alla crisi climatica e le sue conseguenze sull’ambiente e sulla vita umana, gestendo le conseguenze economiche e sociali derivanti da una necessaria e giusta transizione verde, attraverso una capacità fiscale europea a tutela del pilastro sociale e dell’autodeterminazione della persona.

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