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Indagine Congiunturale, numeri ancora positivi ma serve una strategia

Nonostante le tante criticità del contesto, il nuovo anno inizia sulla base di un 2022 comunque di grande slancio. A evidenziarlo sono i risultati dell'ultima indagine congiunturale condotta da Apindustria Confimi Vicenza su un campione di PMI rappresentativo di tutti i principali settori produttivi: «Il 2022 si è concluso in modo positivo sia per fatturato che per occupazione - sottolinea il presidente Mariano Rigotto -  e sicuramente anche per i primi mesi del 2023 ci sono previsioni positive, sebbene le aziende si mostrino ora più caute, perché inizia comunque a manifestarsi, anche se in misura molto contenuta, una riduzione del portafoglio ordini. Inoltre permangono purtroppo le difficoltà di reperimento di componenti e materie prime, anche se i prezzi sembrano essersi calmierati pur rimanendo su alti livelli: in particolare sono difficili i rifornimenti per i componenti elettrici e questo crea preoccupazione soprattutto per i produttori di macchinari complessi».

Eppure parlava di un certo ottimismo.

«E lo confermo, perché comunque le aziende stanno lavorando e addirittura secondo la nostra indagine il 90% di esse è propensa a incrementare il numero di addetti. Questo è un dato altissimo e sicuramente positivo, che si scontra però con la grande difficoltà di reperire personale specializzato. È proprio questo tema, insieme al caro-energia, il principale motivo di preoccupazione degli imprenditori per il 2023. Un altro aspetto positivo che emerge dalla nostra indagine riguarda gli investimenti: sempre il 90% delle aziende dichiara di avere attuato innovazioni dal punto di vista tecnologico o di organizzazione dei processi; inoltre una parte degli investimenti è stata dedicata alla formazione del personale. Questi sono tutti degnali del fatto che le PMI vicentine credono nel futuro, ma non possono fare tutto da sole».

Cosa è necessario?

«Una priorità sono maggiori fondi per l’innovazione, anche alla luce della situazione che si sta delineando a livello internazionale, dove l'Europa rischia di restare schiacciata tra gli Stati Unici e la Cina in una sfida che si può vincere solo puntando sull'innovazione di processo e di prodotto».

E a livello locale, invece, quale deve essere la visione strategica?

«Nella nostra provincia uno dei nodi principali rimangono le infrastrutture. È vero che dopo tanti anni finalmente ci apprestiamo a vedere grandi interventi, ma sarà indispensabile gestire i cantieri riducendo al minimo di disagi per le aziende: già adesso la situazione della viabilità è a dir poco difficile, c’è grande apprensione per quello che potrà succedere considerando che i lavori si estenderanno da est a ovest di Vicenza».

Un altro tema che è sia locale che nazionale è la formazione.

«Su questo fronte stiamo lavorando molto come Associazione, tanto è vero che nel 2022 abbiamo creato un gruppo di lavoro dedicato esclusivamente alle attività per l'orientamento scolastico. Abbiamo contatti continui con le scuole e per il 2023 puntiamo a organizzare una giornata di aziende aperte, raccogliendo le adesioni di almeno due imprese manifatturiere per Comune, così da invitare gli studenti delle scuole medie e soprattutto i loro genitori a scoprire cosa significa oggi lavorare in queste realtà. Spesso, infatti, ci sono preconcetti sul lavoro “in fabbrica” che vanno superati, perché oggi chi lavora in produzione è un tecnico specializzato che opera su macchinari all'avanguardia, in ambienti sani, sicuri e accoglienti. Non solo: nei prossimi mesi si svilupperà pienamente la seconda edizione di Girls&Science, per promuovere la passione per le materie STEM nelle studentesse e negli studenti in generale. Inoltre collaboriamo con i diversi ITS della provincia. Ed è rivolto anche agli studenti, in questo caso quelli universitari, il Business Game sulla responsabilità sociale d'impresa che abbiamo lanciato nel novembre scorso».

Un giudizio sulla Finanziaria e sul nuovo Governo?

«Dovendo affrontare innanzitutto il caro-energia è evidente che non sono rimaste molte risorse per altre questioni, in primis il sostegno all'innovazione. Su questo come Associazione stiamo verificando se alcune attività di ricerca e sviluppo possono rientrare nell'ambito dei progetti finanziabili dal PNRR. Sicuramente il nuovo Governo ha mostrato delle aperture verso le imprese, ma ora lo attendiamo alla verifica dei fatti: serve una strategia industriale, sono anni che lo chiediamo».

Si è appena votato anche per il nuovo Presidente della Provincia.

«Anche qui ci vuole una strategia a 10-15 anni: in Veneto a est assistiamo ad una collaborazione sempre più stretta sotto vari fronti tra Venezia, Padova e Treviso, mentre Verona guarda a Trento, Mantova e Brescia. Vicenza deve avere una sua strategia, capire ad esempio se intensificare la collaborazione con Verona per non rimanere stritolata tra questi due poli».

Quali saranno invece le priorità per la vostra Associazione nel nuovo anno?

«Sicuramente continueremo ad affiancare e supportare le aziende su tutti i fronti, dalla formazione alle questioni più operative, ma dovendo indicare un tema su tutti possiamo dire che la sostenibilità sarà certamente in primo piano: attraverso il Centro Api Servizi SB concentreremo molte iniziative e strumenti per mettere le PMI nelle condizioni di affrontare al meglio questa transizione».

Comunicati Stampa

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